Messina

Giovedì 28 Novembre 2024

Messina, i “duellanti” Cuzzocrea e Todaro a confronto in un’aula di giustizia: l’ex rettore ha querelato il sindacalista

L’ex rettore e il suo grande accusatore, come i duellanti di quello splendido film di Ridley Scott del 1977, una mattina d’autunno in un’aula di giustizia, separati da un banco di legno che delimita l’aula vera e propria dall’anticamera, dove si siedono testimoni e spettatori. Con qualche scintilla verbale e una dialettica piuttosto “accesa” tra i loro avvocati sulle domande da ammettere tra esame e controesame e quelle da cestinare, e la giudice monocratico Rosa Aliberto a definire categoricamente con eleganza il ritmo d’udienza. Quando si dice il destino. Proprio ieri mattina, in mezzo a tutto quello che negli ultimi mesi è successo all’Università, ecco la prima udienza del processo per diffamazione che l’ex rettore Salvatore Cuzzocrea ha intentato contro il componente del Senato accademico e sindacalista della Gilda-Università Paolo Todaro, che quindi in questo procedimento si ritrova come imputato. Il primo assistito dall’avvocata Elena Florio, il secondo dal collega Paolo Sciglitano. Al centro la nota, inviata tra gli altri alla Corte dei Conti e alle Procure di Messina e Reggio Calabria, e poi il comunicato stampa che Todaro diffuse tra il 6 e il 7 luglio del 2020, quando ancora il “caso Anac” e il “caso rimborsi” erano di là da venire, con le clamorose dimissioni dell’ex rettore a ottobre del 2023. In quello scritto del 2020 Todaro ventilava un «potenziale conflitto di interessi, assenteismo e indennità impropriamente percepite dalla più alta autorità accademica», che era appunto l’allora rettore Cuzzocrea. Perché? Perché - scrisse Todaro - che «Cuzzocrea “... non ha mai fatto parte della ex Facoltà di Medicina” e che “egli giustifica la presenza, in gran parte presso l’Aou come lavoro istituzionale, e pur non completando il normale orario settimanale, percepisce ed ha percepito anche le indennità accessorie”». Insomma che in pratica era un assenteista conclamato e non aveva diritto ad alcune indennità che invece percepiva. Accuse che ieri mattina l’ex rettore, sentito a lungo in aula, nel corso del suo esame ha rispedito categoricamente al mittente bollandole più volte come «assolutamente false», e affermando alcuni concetti-chiave. Ovvero: di aver fatto parte della ex facoltà di Medicina «a decorrere dal 29 giugno 1999 quale ricercatore universitario per il settore scientifico disciplinare E07X Farmacologia».

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