La tabella che pubblichiamo a fianco non si presta a smentite. Alle 18,43 di ieri, domenica 24 novembre, una normale domenica di un mese normale (non siamo né in estate, né nel periodo delle feste tradizionali), al Pronto soccorso di Milazzo ben 31 pazienti. Dieci in carico (un codice rosso, 8 gialli e uno verde) e altri 21 in sala d’aspetto. Per una attesa indefinita visto che si tratta di persone alle quali è stato assegnato il codice giallo (ben 13) e verde (8).
Basta dunque l’arrivo di un “codice rosso ed ecco che quell’attesa può superare anche le 8 ore. Ma questa tabella non è una eccezione che abbiamo trovato ieri. Basta spostare all’indietro di 24 ore le lancette dell’orologio per rendersi conto che la situazione non è diversa. Anzi, in alcune giornate lavorative ancora peggiore, visto che è accaduto che l’attesa per chi non è codice rosso è di parecchie ore, anche mezza giornata a meno che, per stanchezza, non si decida di andare via prima.
Tabelle che assegnano al Pronto soccorso del “Fogliani” la leadership dell’assistenza di primo intervento nella provincia di Messina. Un riconoscimento al quale però non corrisponde altrettanta attenzione anche se l’Asp, col nuovo corso targato Cuccì, sta cercando in tutti i momenti di trovare una soluzione. Ma, come si dice da queste latitudini, non è facile fare le nozze con i fichi secchi. Traduzione, problemi logistici, che si cercherà di risolvere con l’ampliamento del Pronto soccorso (si attende l’inizio dei lavori) ma anche problemi di personale visto che i medici non sono per nulla interessati a svolgere la loro attività nel reparto più delicato e a rischio dell’intero ospedale.
Nessuno ovviamente rilascia dichiarazioni anche perché l’Azienda sanitaria su questo aspetto è intransigente, ma nei corridoi è facile registrare, a microfoni spenti, il malessere di chi considera lavorare al Pronto soccorso un ripiego, perché oltre ad essere pagati poco si rischiano denunce e vere e proprie aggressioni fisiche. Ecco perché – si evidenzia – chi può, anche con l’aiuto della politica, fugge verso lidi più tranquilli e sicuri.
La politica è ritenuta la vera responsabile di questa situazione. Accusata di non incidere nei confronti dell’Azienda sanitaria locale. E soprattutto di non leggere, non solo le tabelle, come quelle che oggi pubblichiamo, ma anche le statistiche ufficiali. È un dato infatti che il Pronto soccorso del nosocomio milazzese abbia chiuso anche il 2023 con un numero di prestazioni prossimo alle 40.000. Una struttura che si sobbarca gran parte del lavoro proveniente dall’intera provincia tirrenica di Messina, in considerazione anche della persistente chiusura dell’omologa struttura di Barcellona, con organici sempre più risicati e sottoposti a stress psico-fisico.
Caricamento commenti
Commenta la notizia