Oltre 250 metri di copertura in lamiera realizzati negli anni ‘80 sono stati sbalzati e finiti provvidenzialmente nel giardino del Santuario diocesano Mariano di Mendicino, lasciando scoperta una delle due strutture della casa di accoglienza di “Santa Maria” inserita nell’area del luogo di culto di Mendicino. Danni anche al tetto della chiesa e all’altra struttura dedicata all’accoglienza dei gruppi, ma i danni potevano essere molto maggiori se la copertura fosse volata altrove e non nel prato del Santuario oltre che nei terreni di alcuni vicini.
L’attuale struttura, sul colle di Santa Maria, risale a un secolo addietro realizzata da don Eugenio Parise e don Salvatore Castriota assieme all’eremita fra Raffaele Filippelli. Sempre opere segno della diocesi: luogo di attività ecclesiali, catechesi e percorsi di formazione e per un centennio una comunità di recupero per tossicodipendenti. È santuario mariano e individuato dall’arcivescovo quale sito giubilare. Il rettore don Enzo Gabrieli si è recato sul posto con i tecnici per una prima stima dei danni, comunque ingenti, subiti da uno dei simboli della spiritualità diocesana.
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