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Si allarga lo scandalo dei "farmaci stupefacenti" all'ospedale di Milazzo

Retroscena inquietanti sono emersi nel corso delle audizioni in commissione Salute all’Ars

Sono venuti fuori tanti fatti nuovi sulla vicenda dei farmaci scaduti somministrati all’ospedale Fogliani. Novità emerse ieri mattina nel corso dell’audizione voluta dal deputato Matteo Sciotto.
Due in particolare assumono una certa rilevanza: il primo è che non si è trattato di un singolo caso, provocato magari da un grave errore di distrazione, bensì di tre episodi documentati. L’altra novità invece riguarda l’avvio da parte dell’Asp di una indagine interna che ha portato all’emissione di ben i 29 procedimenti nei confronti del personale operativo con addirittura la sospensione del caposala.
Una riunione dai toni abbastanza accesi proprio per le contestazioni mosse dai rappresentanti politici. Erano presenti, oltre al presidente Laccoto, l’assessora regionale alla sanità, Giovanna Volo, il direttore generale dell’Asp 5, Giuseppe Cuccì e dirigenti dell’assessorato regionale,
«Ciò che è emerso nel corso di questa riunione è gravissimo – ha affermato l’on. Sciotto al termine dell’audizione –. Non si è trattato di un caso isolato, ma siamo di fronte a ben tre episodi documentati in cui sono stati somministrati farmaci scaduti. Una confezione di stupefacenti (Contramal), scaduta il 31 maggio scorso, è stata somministrata a tre pazienti in tre date diverse: il 25 giugno, il 25 luglio e il 3 settembre. Nonostante sia stato dichiarato che il farmaco non produce effetti dannosi entro sei mesi dalla scadenza, la sua efficacia era comunque ridotta, provocando potenzialmente un danno ai pazienti in termini di trattamento inefficace e maggior dolore. Questo è il risultato di un sistema di controllo inefficiente e carente, che ha permesso che farmaci scaduti venissero somministrati per mesi senza che nessuno se ne accorgesse. Ho chiesto con forza che i tre pazienti coinvolti vengano immediatamente informati (al momento non sanno ancora nulla) di quanto accaduto: è una questione di trasparenza e rispetto, oltre che un loro diritto valutare eventuali azioni legali per il danno subito».
L’esponente di “Sud chiama Nord” poi si sofferma anche sulla questione dell’indagine avviata dalla direzione della struttura sanitaria e ai provvedimenti disciplinari: «È inconcepibile che, senza prove specifiche, si proceda indiscriminatamente contro tutti i lavoratori dei tre turni di servizio. Tutto questo mentre i veri responsabili della cattiva gestione rimangono impuniti.

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