
La demolizione dell’antica casa canonica a servizio della chiesa di Santa Maria Maggiore, nella frazione Gala di Barcellona, è destinata a diventare un caso giudiziario. Infatti, nella prima mattinata di ieri, il funzionario direttivo, responsabile del procedimento, l’ingegnere Bartolo Profilio, responsabile del Servizio I edilizia privata e abusivismo del IV Settore di Palazzo Longano, assieme alla Squadra antiabusivismo composta da tecnici comunali e da agenti del Corpo della Polizia municipale, hanno compiuto un sopralluogo nell’area dove è avvenuta la totale demolizione dell’edificio attiguo all’antica chiesa di Santa Maria Maggiore che ospitava la sacrestia.
Dell’antico immobile sottoposto a vincolo a seguito di ricognizione effettuata prima del 2007, e ciò per la redazione del Piano regolatore vigente, in quanto la fine dalla sua costruzione risaliva al 1617, non è rimasto altro che una desolante spianata.
Ultimata la devastante demolizione dall’escavatore della ditta incaricata dal sacerdote che amministra la parrocchia, sono stati infatti rimosse le cataste di conci in pietra che costituivano la muratura delle pareti portanti dell’edificio a due elevazioni eretto come canonica e che tutti indicano come sacrestia. La Squadra antiabusivismo del Comune di Barcellona ha redatto, a seguito del sopralluogo, un rapporto completo che è stato inoltrato come notizia di reato alla Procura di Barcellona diretta da Giuseppe Verzera, perché siano verificare eventuali violazioni di norme di legge o di disposizioni in materia di tutela di beni architettonici ed altre eventuali ipotesi di reato.
Infatti, l’attività consentita con l’ordinanza sindacale adottata dal Comune e della quale lo stesso ingegnere Bartolo Profilio è responsabile del procedimento, firmata anche dal dirigente del IV Settore, ingegnere Alessandro Sapienza, è stata limitata alla sola eliminazione della contingente situazione di pericolo e che – secondo le prescrizioni dettate – non costituisce in alcun modo titolo edilizio o autorizzazione alla realizzazione di interventi ultronei a quelli di messa in sicurezza, per i quali la ditta dovrà chiedere l’autorizzazione agli Enti competenti e munirsi di idoneo titolo abilitativo.

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