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Messina, la passione per le moto e per il lavoro: indagini sull'incidente che ha strappato ai cari Giuseppe Ingemi

Una tragedia della strada che ha sollevato una forte ondata di commozione e dolore tra quanti lo conoscevano e gli volevano bene per una morte così improvvisa quanto tragica.

La passione per le moto, il lavoro nella mensa per l’ospedale Papardo, gli amici, la famiglia. È finito tutto in una manciata di attimi il mondo di Giuseppe Ingemi, 55 anni, vittima del tragico incidente avvenuto lunedì sera nei pressi della fontana del Nettuno.

L’uomo si è schiantato con la sua moto, una Harley Davidson modello Sportster, contro uno dei pali della pubblica illuminazione della villetta di fronte al palazzo della Prefettura. Un impatto violentissimo che non gli ha lasciato scampo. È morto praticamente sul colpo. I tentativi disperati di rianimarlo con un massaggio cardiaco non sono serviti a nulla così come l’intervento dei soccorritori di un’ambulanza del 118 arrivati poco dopo.

È stato un incidente autonomo, senza cioè il coinvolgimento di nessun altro mezzo, cosi come emerso dai primi accertamenti degli agenti della sezione infortunistica della polizia municipale che sono andati avanti fino a notte fonda.

Una tragedia della strada che ha sollevato una forte ondata di commozione e dolore tra quanti lo conoscevano e gli volevano bene per una morte così improvvisa quanto tragica.

L’incidente si è verificato intorno alle 21.30 quando il traffico del rientro serata è già scemato e la strada diventa più libera. Tutto è accaduto poco prima del semaforo che regola l’incrocio che dal viale della Libertà immette sulla via Garibaldi, in direzione centro. Da quella direzione, secondo una prima ricostruzione, proveniva la moto condotta da Ingemi. Per cause che sono in corso di chiarimento, invece di proseguire sulla strada, la moto è finita sulla banchina accanto alla fontana del Nettuno schiantandosi contro il palo della luce. Ci sarebbe stato anche un disperato tentativo di frenata che purtroppo non è riuscito ad evitare il tremendo impatto.

Alla polizia municipale anche il difficile compito di contattare la famiglia del motociclista per dare la tragica notizia. La moto è stata posta sotto sequestro su disposizione del magistrato di turno, la sostituta procuratrice Anita Siliotti che ha disposto anche il trasferimento della salma nella camera mortuaria del Policlinico. Intanto anche ieri mattina, gli agenti della sezione infortunistica della Polizia municipale hanno proseguito gli accertamenti sull’incidente, e sentito i diversi testimoni che si trovavano nelle vicinanze di via Garibaldi al momento del terribile schianto.

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