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Da S. Stefano di Camastra alla "Nunziatella": il 16enne Emanuele Pio Donatiello e il sogno di un futuro "aerospaziale"

Ultimato il biennio al liceo classico “Sciascia Fermi” di Sant'Agata Di Militello, Donatiello completerà adesso il triennio delle Superiori proprio alla Scuola dell'Esercito

Sedici anni compiuti lo scorso 23 settembre, origini sarde (è nato a Cagliari) ma da tempo residente a S. Stefano di Camastra. Emanuele Pio Donatiello, figlio di un ufficiale pilota dei carabinieri, mamma casalinga e due fratelli , uno più grande e uno più piccolo, domani, alle 10, a Napoli, in Piazza del Plebiscito, giurerà fedeltà alla Repubblica con gli allievi del 237. corso “Medaglia d’Oro al Valor Militare Tenente Colonnello Enrico Giammarco” alla Scuola militare “Nunziatella” dell’Esercito.

Ultimato il biennio al liceo classico “Sciascia Fermi” di Sant'Agata Di Militello, Donatiello completerà adesso il triennio delle Superiori proprio alla Scuola militare “Nunziatella”. «Ho la passione per il calcio - afferma - e mi affascina l’ingegneria aerospaziale». Sogni, questi, che spera poter realizzare presto e per raggiungere i quali ha scelto di frequentare la “Nunziatella” che, da oltre due secoli, si conferma un polo formativo d’eccellenza, si distingue per un approccio integrato che garantisce elevati standard in àmbito didattico, allenamento sportivo e formazione militare, preparando gli allievi non solo per il mondo universitario e una futura carriera nelle Forze armate, ma anche per affrontare qualsiasi settore professionale.

- Qual è stata la sfida più grande che hai dovuto affrontare per superare le prove d’ingresso alla “ Nunziatella”?
«Certamente la preparazione fisica e mentale. Studiare con costanza, mantenere una forma fisica adeguata e gestire lo stress delle prove sono stati aspetti cruciali. La volontà di risultare idoneo mi ha dato la forza per non mollare».

- Cosa significa giurare fedeltà alla Repubblica davanti ai tuoi cari e di fianco ai tuoi compagni di corso?
«Significa impegnarsi verso valori come rispetto e responsabilità. Si prova orgoglio per il percorso fatto e, in quell’istante, si avverte il valore di tutti i sacrifici fatti per essere qui. Un forte senso di appartenenza con i compagni. È un passo decisivo verso una nuova vita piena di sfide e opportunità, sperando sia solo l’inizio di una lunga serie di traguardi».

- Quali le maggiori difficoltà per adattarsi alla nuova vita?
«La disciplina rigorosa e l’intensità del programma. Abituarsi ad un ritmo di studi e allenamenti serrato richiede una forte gestione del tempo e delle energie. Inoltre l’integrazione coi compagni ha richiesto molta capacità di adattamento».

- Quali consigli daresti ai ragazzi che sognano di entrare alla “Nunziatella”?
«Consiglio di cominciare a prepararsi con anticipo, sia dal punto di vista fisico che mentale. Il resto verrà da sé. È importante sviluppare una buona disciplina personale e abituarsi ad un ritmo di studio costante. Inoltre il consiglio più importante, provato sulla mia pelle, è quello di non fermarsi alle prime difficoltà. Bisogna sempre dare il massimo e non farsi ostacolare da niente e nessuno».

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