È il momento di riconoscere il giovane ministrante Francesco Davide Salmeri, beato. Dopo ben 31 anni dalla sua morte a soli 15 anni, vittima di un drammatico incidente stradale sull’A20, la comunità milazzese ritiene non più rinviabile l’assegnazione di tale riconoscimento ad un ragazzo vissuto in santità e al quale. soprattutto, viene attribuita la guarigione miracolosa di un giovane milazzese vittima pure lui qualche anno dopo di un gravissimo incidente con la moto. Il ragazzo si svegliò dopo 5 giorni di coma e dopo che la mamma, disperata, aveva messo l’immagine di Francesco, sotto il cuscino del figlio all’ospedale. Una testimonianza, sottoscritta, firmata e depositata in Curia. Ma a distanza di tanti anni il percorso di beatificazione non è stato mai avviato nonostante i tentativi dei sacerdoti che si sono avvicendati al Duomo di Santo Stefano, quello frequentato da Francesco Davide.
Adesso è il nuovo arciprete milazzese, Giuseppe Currò a ritenere che ci siano davvero tutte le condizioni affinché possa aprirsi la strada alla causa di beatificazione. Partendo da un dato incontrovertibile: la profondità cristiana di Davide, riconosciuta da tutta la città e poi dando attuazione a quegli adempimenti previsti nel lungo iter previsto dalla chiesa. Il sacerdote ha inviato una lettera al vescovo di Messina cui spetta il “nihil obsat” per dare il via al processo di canonizzazione, scrivendo a proposito di Francesco Davide Salmeri che: «Chi lo ha conosciuto personalmente ne mantiene un vivo ricordo e sono convinto che questo giovane, nella sua breve ma intensa esistenza, dimostra segni evidenti di vita coerente al suo battesimo» e concludendo con una richiesta precisa: «Le chiedo – scrive Don Currò – di poter istruire l’iter canonico per riconoscere e dimostrare la santità della vita di Francesco Davide attraverso l’esercizio delle virtù teologali».
E mons. Giovanni Accolla avrebbe mostrato attenzione per questa richiesta, tant’è che nella sua ultima lettera pastorale dal titolo “Veramente santo sei tu, o Padre” dedica un paragrafo proprio a Francesco Davide, quale esempio di attaccamento alla fede e modello di ispirazione per i giovani, un po’ come fu per Carlo Acutis. Parole che hanno incoraggiato l’arciprete milazzese e la comunità. Padre Currò ha infatti costituito nei giorni scorsi un un gruppo dedicato al giovane ministrante per ricordare la sua vita tutta spesa, sin dalla più tenera età, ad amare Dio e il prossimo. Un impegno quotidiano di santificazione – viene sottolineato da coloro che l’hanno frequentato e oggi lo ricordano con ammirazione e nostalgia – , praticabile solo da chi possiede particolari doti di santità o riservata a certe specifiche categorie, ma è aspirazione principale e indicazione di vita per tutti i cristiani, perché libera realizzazione della propria personalità e della propria vocazione.
Francesco Davide Salmeri nacque il giorno dell’Assunta, il 15 agosto 1977 e ben presto si rivelò un bimbo pieno di allegria, di intelligenza e di bontà. Imparò a conoscere e amare Dio partecipando assiduamente all’Eucarestia. A soli 7 anni, infatti, chiese di poter servire in qualità di ministrante quel Gesù che gli piaceva tanto da ritenerlo l’amico più prezioso.
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