Messina

Venerdì 29 Novembre 2024

Messina, processo "The Family" sullo spaccio di droga a Fondo Fucile: 17 condanne e 3 assoluzioni I NOMI

Con 17 condanne e 3 assoluzioni si è concluso il processo di primo grado per l’operazione antidroga «The Family», su una rete dello spaccio a Fondo Fucile scoperta da un’indagine della squadra Mobile di Messina scattata lo scorso febbraio. La sentenza è della gup Arianna Raffa e riguarda il troncone che ha chiesto il giudizio abbreviato. Sono stati condannati: Alessio Coppolino a 14 anni, 4 mesi e 20 giorni, Andrea Coppolino a 15 anni e 10 mesi, Piero Coppolino a 8 anni, 5 mesi e 20 giorni, Francesco Pio Currò a 7 anni, Caroline Currò 6 anni e 8 mesi, Daniela Allia 5 anni e 4 mesi, Antonino Guerrini 5 anni, 8 mesi e 20 giorni e 20mila euro di multa, Davide Crisari 4 anni, 4 mesi e 18mila euro di multa, Giuseppe Basile 5 anni, 8 mesi e 20mila euro di multa, Francesco Basile, 4 anni, 4 mesi e 18mila euro di multa, Giosuè Orlando 2 anni, 9 mesi e 10 giorni e diecimila euro di multa, Pietro Pappalardo 2 anni, 4 mesi e seimila euro di multa, Francesco Pellegrino 2 anni, 4 mesi e seimila euro di multa, Bartolo Mussillo 4 anni e 18mila euro di multa, Massimiliano Peluso 4 anni, 4 mesi e 18mila euro di multa, Alessandro Pandolfino 2 anni, 10 mesi e 20 giorni, Giovanni Lombardo 2 anni, 10 mesi. Sono stati assolti Giovanni Coppolino, Sonia Longo e Domenico Allia. L’accusa aveva chiesto condanne che andavano da un massimo di 20 anni a un minimo di due anni di reclusione. Nella difesa sono stati impegnati gli avvocati Salvatore Silvestro, Tino Celi, Ignazio e Cinzia Panebianco, Tommaso Autru Ryolo, Gaetano Pino, Antonio Giacobello, Giuseppe Donato, Giuseppe Bonavita e Pietro Venuti. Il blitz della Squadra Mobile aveva portato all’arresto di 26 persone, metà in carcere e metà ai domiciliari. Dalle indagini emerse che a Fondo Fucile c'era un gruppo, a base familiare, che gestiva un giro dello spaccio di droga, in particolare di cocaina. Una parte delle indagini si occupò anche di vicende non legate ai fatti di droga, alcune erano relative all’esecuzione dei tamponi per il Covid.

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