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Il Comune di Patti vuole fare cassa: ecco i nuovi immobili da vendere

Complessivamente il valore degli edifici è di circa 190.000 euro

L’ex ufficio di collocamento di via Randazzo; i due immobili di Moreri e Sorrentini (un tempo sedi di edifici scolastici); un rudere situato in via Sciacca Baratta; l’immobile che ospitava il Centro servizi; un sottotetto.
Sono queste le strutture di proprietà comunale suscettibili di dismissione, per un ammontare complessivo di poco superiore ai 190.000 euro.
È quanto disposto dall’esecutivo e messo nero su bianco all’interno del “Piano di alienazione degli immobili di proprietà comunale per il triennio 2024-26”, stilato dopo un’apposita ricognizione effettuata dai tecnici di Palazzo dell’Aquila.
Si tratta di strutture ferme al palo ormai da diversi anni, anche a causa di una crisi che ha costretto i privati a ridurre sensibilmente gli investimenti sui beni immobili. A farne le spese, naturalmente, è stato anche l’Ente locale di piazza Scaffidi, che già attraverso i precedenti “Piani di alienazione” aveva sperato, vanamente, di fare cassa attraverso la vendita di alcuni edifici non più utilizzati a fini istituzionali. A parte l’ex mattatoio di via Due Giugno, venduto ad una società immobiliare di Palermo per 70.700 euro, nell’ultimo decennio il programma di alienazione dei beni comunali non ha dato i frutti sperati.
Oggi l’amministrazione Bonsignore ci riprova. Nell’elenco dei beni da dismettere figurano le due ex scuole elementari di Moreri e Sorrentini, per le quali l’ente di Palazzo dell’Aquila ha più volte indetto un pubblico incanto da esperirsi con il metodo delle offerte segrete.

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