Si potrebbero definire gli “esodati del dissesto”, coloro che dal default finanziario del Comune di Taormina non hanno ottenuto alcun riconoscimento perché alla chiusura della procedura i loro debiti sono stati dichiarati non ammissibili alla liquidazione e, di conseguenza, non potranno ricevere le somme pretese.
Il prospetto dei debiti non riconosciuti dall’Organismo straordinario di liquidazione si è attestato a quota 40 richieste, per un ammontare di 1.557.927 euro, così come comunicato al Ministero dell’Interno.
Adesso spetterà adesso al consiglio comunale, con delibera da adottare entro 60 giorni dalla notifica del decreto del piano di estinzione da parte del ministro dell’Interno, avvenuta il 4 settembre, individuare i soggetti ritenuti responsabili di debiti esclusi dalla liquidazione, dandone contestuale comunicazione ai soggetti medesimi e ai relativi creditori.
Un aspetto, quest’ultimo, che l’aula di Palazzo dei Giurati dovrà chiarire entro il 3 novembre. L’elenco delle pretese escluse dalla liquidazione è vario, composto da richieste di singoli cittadini, professionisti, enti, dipendenti comunali relative a spettanze lavorative non pagate, parcelle, risarcimenti danni, compensi per lavori e servizi svolti che però la commissione ha ritenuto non avessero i presupposti per essere pagati.
Tra i crediti più alti quello dell’Agenzia delle Entrate, pari a 202.574 euro, relativo agli estratti dei ruoli, somme negate per la mancata attestazione del credito dagli uffici finanziari del Comune entro 60 giorni dalla richiesta; tra i dipendenti comunali non sono state riconosciute le istanze di Rosario Curcuruto (120.591 euro per salario accessorio), Massimo Puglisi (46.800 euro per indennità, 95.147 euro per responsabile gara d’appalto e 15.020 euro per direzione lavori efficientamento energetico piscina), Lucia Calandruccio (24.000 euro per salario accessorio e 15.020 euro per responsabile procedimento lavori efficientamento energetico piscina) e Francesco Intelisano (21.538 euro per indennità di risultato).
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