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Messina, acqua del rubinetto inquinata: obbligo di farla bollire per circa trecento famiglie

Dalle analisi effettuate dall'amministratore del condominio sarebbero stati rilevati dei valori anomali. Si attendono gli esiti dell'Amam. Nel frattempo, l'acqua non può essere utilizzata se non per gli scarichi dei bagni. Per ogni altro scopo, va bollita.

Torna potabile l'acqua dei due condomìni di via Barbalonga dove l' Amam ha accertato che l'inquinamento è stato determinato dall'ostruzione di un pozzetto fognario privato di uno degli edifici. Ma intanto scoppia un altro caso nel complesso Peloritano dove, da alcuni giorni, circa 300 famiglie, osservando le indicazioni dell'amministratore, sono costrette a bollire l' acqua per precauzione. Da ieri, un’autobotte dell'Amam, rifornisce i condòmini utilizzando uno dei cortili interni. Dalle analisi effettuate dallo stesso amministratore sarebbero stati rilevati dei valori anomali. Altre analisi sono state effettuate dall’Amam e si attendono gli esiti. Nel frattempo, l'acqua non può essere utilizzata quasi per nessuno scopo se non per gli scarichi dei bagni. Per ogni altro scopo, va bollita.
In tema di acqua e di fornitura, l'Amam continua ad essere impegnata nella ricerca di nuove risorse. Nelle ultime ore è saltata fuori un’offerta da parte dell’Ateneo che è in corso di valutazione. Si tratta di un pozzo che fa parte del plesso della villa De Pasquale a Pistunina. Il pozzo offerto dall’Università potrebbe dare, secondo le prime stime effettuate (ma sono in corso prove di portata e potabilità), non più di cinque litri di acqua al secondo. Non sono tanti ma, in tempi di magra, rappresentano comunque qualcosa. Sul capitolo pozzi resta ancora in vigore il diktat del direttore del Genio civile Santi Trovato inviato a tutti i sindaci sulla necessità di censire i pozzi abusivi. Non possono essere autorizzati secondo il Genio civile pozzi che si trovino nel raggio di un chilometro rispetto ai pozzi pubblici.
Infine, a tenere banco, ci sono anche i controlli sulla rete cittadina da dove si perde il sessanta per cento delle risorse a disposizione. Ci sono infatti novità sulle infiltrazioni e sulle perdite riscontrate all’interno della galleria Santa Marta. Secondo l'appassionato di Storia patria Andrea Bambaci, che sta scrivendo un volume sulla rete degli acquedotti e delle sorgive della città, si tratterebbe, alla stessa stregua di altre due copiose perdite rilevate poco lontano, di una falla nel sistema comunale. L'Amministrazione e l’Amam sul punto non si sbilanciano ma hanno deciso di vederci chiaro e di affidare ad una ditta esterna ogni indagine necessaria. «L'Amministrazione comunale, in collaborazione con l’Amam – si legge in una nota ufficiale – è attivamente impegnata nell'individuazione delle cause delle infiltrazioni all'interno della Galleria Santa Marta-Santa Maria.

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