Da ieri a Palazzo Longano, a seguito dell’ordinanza firmata dal sindaco Pinuccio Calabrò, è stato attivato e reso immediatamente operativo il Centro operativo comunale (Coc), «al fine di assicurare, nell’ambito del territorio comunale, la direzione ed il coordinamento dei servizi per la gestione dell’emergenza idrica per una rapida e coordinata attività di assistenza alla popolazione».
Ad assicurare le funzioni più essenziali previste nel vigente piano di protezione civile, saranno i volontari della Protezione civile, che offriranno l’assistenza alla popolazione che richiederà il necessario rifornimento di acqua per scopi sanitari. Ciò grazie alla convenzione, siglata in sede regionale con il Corpo forestale, già attivo da oltre due mesi per rifornire le frazioni.
Le autocisterne, in dotazione al locale distaccamento del Corpo forestale, stanno rendendo da due mesi possibile il rifornimento dei serbatoi realizzati in prossimità dei pozzi nelle contrade Maloto e Gala, Cannistrà e San Paolo e di altri serbatoi di pozzi per i quali si sono abbassati i livelli della portata di acqua.
Anche a causa di abbassamenti della falda acquifera. Intanto, già da oggi, grazie all’apporto di associazioni di volontariato di altri comuni, dovrebbero essere operative ulteriori autocisterne, fornite da associazioni di altri centri. Autocisterne che si aggiungeranno alle due di proprietà comunale e a quelle della Protezione civile, per servire gli abitanti dei diversi quartieri che avanzeranno richiesta al Comune di Barcellona.
Come spiega il vicesindaco e assessore ai lavori pubblici Giuseppe Benvegna, che assieme ai tecnici comunali monitora costantemente la condizione dei pozzi e predispone gli interventi di riparazione delle vecchie condotte, da alcuni giorni si è verificato un calo generale del livello della portata di acqua attinta dai pozzi. Un calo che ha riguardato anche la sorgente Baele che alimenta il serbatoio centrale di Montecroci. Pozzi per i quali è stato effettuato un monitoraggio anche con l’utilizzo di microtelecamere, e sui quali si sta intervenendo per ripristinare pozzi e condotte. Infatti, il calo del livello dell’acqua nei pozzi ha comportato l’insabbiamento delle pompe che prelevano solo acqua mista a detriti e aria. Infatti, il pozzo di via Isonzo, tra i maggiori responsabili della crisi idrica che interessa contrada Santa Venera, e altre zone centrali della città, attualmente pesca fino ad una profondità di appena 80 metri, rispetto alla sua reale profondità di 108 metri.
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