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Cassazione: il processo "Furia" è da rifare per 11, definitiva la sentenza per quattro. Il traffico di droga tra Messina, Barcellona e Milazzo

Per undici imputati il processo è da rifare. Per altri quattro invece le condanne inflitte in appello diventano definitive. È questo l’esito del passaggio in Cassazione del troncone dei giudizi abbreviati dell’operazione “Furia”. Si tratta di una tranche che fa parte della maxi operazione della Distrettuale antimafia peloritana e dei carabinieri sulla riorganizzazione di Cosa nostra barcellonese, con le sue varie diramazioni. In questo caso si trattava dell’indagine sulla riorganizzazione del traffico di droga tra Messina, Barcellona e Milazzo, che ha avuto origine nel 2018 a seguito della scarcerazione del barcellonese Carmelo Mazzù, e che aveva portato a suo tempo all’emissione da parte del gip Monica Marino a 25 ordinanze di custodia cautelare.

Undici imputati hanno registrato l’annullamento della sentenza d’appello emessa a Messina nel giugno del 2023, e dovranno affrontare un nuovo processo d’appello sempre a Messina. Si tratta di Tindaro Giardina, Carmelo Mazzù, Giuseppe Chiofalo, Jesus Matias Piccolo, Antonino Pirri, Piero Salvo, Carmelo Donato, Giovanni Alessi, Antonio Zocca, Francesco Aiello e Alessandro Giusti.

Sono stati invece dichiarati inammissibili, e di conseguenza le condanne diventano definitive, i ricorsi di Antonino Pirri, Alfio Campo, Manuel Santi Scardino e Antonino Iacono.
In Cassazione gli imputati sono stati assistiti dagli avvocati Salvatore Silvestro, Sebastiano Campanella, Gaetano Pino e Carmela Zarcone.

In appello, il 22 giugno del 2023, i giudici messinesi inflissero queste condanne: Francesco Aiello, 7 anni; Giovanni Alessi, 8 anni (escluso il ruolo di promotore e organizzatore); Alfio Campo, 4 anni e 8 mesi; Giuseppe Chiofalo “Furia”, 7 anni e 4 mesi; Carmelo Donato, 19 anni (in “continuazione” con una sentenza a suo carico del luglio 2022); Tindaro Giardina “Fascia”, 8 anni, 11 mesi e 20 giorni; Alessandro Giusti, 6 anni, 9 mesi e 10 giorni; Antonino Iacono, 2 anni e 8 mesi (conferma della sentenza di primo grado); Carmelo Mazzù, 13 anni e 6 mesi (conferma della sentenza di primo grado); Jesus Matias Piccolo, 2 anni e 6mila euro di multa (conferma della sentenza di primo grado); Antonino Pirri, 7 anni, un mese e 10 giorni; Piero Salvo, 8 anni, 9 mesi e 10 giorni; Manuel Santi Scardino, 10 mesi; Antonio “Antonello” Zocca, 7 anni e 20 giorni. Registrarono assoluzioni parziali da alcuni capi d’imputazione Carmelo Donato e Alfio Campo. E parecchi capi d’imputazione relativi al traffico di droga vennero riqualificati per “lieve entità”.

L’indagine “Furia” mise in luce a Barcellona e Milazzo la generazione di insospettabili, li chiamavano parlando tra loro “gli ’mmucciati” (i nascosti), che dopo una vita passata nell’ombra di esistenze apparentemente tranquille emersero per prendere i posti lasciati liberi. E la reale ossessione giornaliera percepita ad ogni intercettazione dagli investigatori di recuperare soldi da tutti i fronti tra estorsioni, droga, il bonus del 110%, e perfino mettendo il pizzo sulle case d’appuntamento.

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