Messina

Venerdì 22 Novembre 2024

Messina, pressioni politiche all’ospedale Papardo: condannato a 5 anni l’ex on. Antonio Catalfamo

20061011 - PONTEDERA - ROMA - POL - SCIOPERO AVVOCATI: CAMERE PENALI, ADESIONE MASSICCIA. Toghe di magistrati poggiate su alcune sedie di un'aula del tribunale di Pontedera (Pisa). Una ''massiccia adesione'' sta caratterizzando il primo dei tre giorni di astensione dalle udienze indetti dall' Unione delle Camere Penali Italiane ''per difendere la parte relativa alla distinzione delle funzioni della riforma dell'ordinamento giudiziario e l'assetto culturale della professione forense''. Lo rende noto Giunta dell' Unione, recentemente rinnovata sotto la presidenza di Oreste Dominioni, che esprime ''grande soddisfazione per l'adesione totale alle battaglie ideali dell'avvocatura penale''.FRANCO SILVI - ANSA - I51

Si chiude con due condanne in abbreviato e due patteggiamenti la prima tranche dell’udienza preliminare davanti alla gup Ornella Pastore nata dall’inchiesta della Procura e della Guardia di finanza sulle “pressioni politiche” per appalti e assunzioni sui vertici amministrativi dell’ospedale Papardo. Un’indagine che nel luglio dell’anno scorso portò agli arresti domiciliari l’ex onorevole regionale Antonio Catalfamo, prima nella Lega e poi in Forza Italia. Oltre all’ex parlamentare era imputata in questo troncone la dirigente dell’ospedale Francesca Paratore. I due sono stati assistiti rispettivamente dagli avvocati Tommaso Calderone e Giuseppe Lo Presti. Compresa in questo contesto c’era anche un’altra vicenda marginale, per un altro capo d’imputazione, che riguardava un’ipotesi minore di falso per un medico della struttura in servizio come responsabile del laboratorio di analisi, il dott. Daniele Caruso, e un paziente, Giuseppe Arena, assistiti dagli avvocati Nunzio Rosso e Igor Costa. In concorso con la Paratore secondo l’accusa avrebbero attestato che Arena aveva effettuato un tampone di prelievo per l’accertamento del “coronavirus” e anche l’esito, quando in realtà sempre secondo l’accusa l’esame non sarebbe stato mai effettuato. La gup Pastore ha deciso in abbreviato due condanne: per Catalfamo a 5 anni e 4 mesi, per la Paratore a 5 anni e 8 mesi (c’era in più per lei tra i capi d’imputazione la vicenda del tampone). Caruso e Arena hanno invece patteggiato la pena di 10 mesi (pena sospesa). Il pm Marco Accolla in rappresentanza della Procura aveva chiesto per Catalfamo e Paratore la condanna a 6 anni.  

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