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Messina: abusi sul figlioletto, indagato il padre

I fatti raccontati da un bambino nel contesto della separazione dei genitori. La Procura chiede l’incidente probatorio e di riascoltare la presunta vittima

Nell’ambito di una difficile separazione tra coniugi, emerge una storia di abusi. Uno dei figli minori della coppia, un bambino, viene prima sentito da alcuni assistenti sociali e psicologi nel 2023, ma non riferisce di fatti gravi e preoccupanti. Il campanello d’allarme inizia a suonare lo scorso settembre, quando, sentito per nuove dichiarazioni, vuota il sacco e descrive episodi rabbrividenti. La Procura accende i riflettori sul caso, del quale si occupa la sostituta Anita Siliotti. Indagato risulta il padre, ragion per cui l’Ufficio inquirente ritiene necessario procedere con la richiesta di incidente probatorio, secondo anche quanto sollecitato dai difensori della vittima, gli avvocati Nino Cacia e Gabriele Lombardo.

Nell’atto firmato dall’accusa, si ritiene che dopo l’escussione del minore sia fondamentale l’esecuzione di una perizia di tipo psicodiagnostico sul bambino per accertare con colloqui mirati e somministrazione allo stesso di materiali specifici se soffra di disturbi della personalità o di rilevanza psichiatrica o neurologica. Nello specifico, si vuole capire se dalle sue dichiarazioni possano venire fuori elementi chiave relativi alle indagini, anche al fine di stabilire, in base alla sua età, allo sviluppo psico-fisico e ai vissuti emotivi, se sia in grado di sostenere l’esame testimoniale richiesto e ricordare e riferire i fatti. Sotto la lente ci sarebbero quindi presunte attenzioni insane da parte del genitore, sfociate in violenza di natura sessuale. Sarà sentito – con le forme dell’audizione protetta e in presenza di specialisti e col supporto affettivo di una o più persone di fiducia, ma con esclusione di ogni contatto – anche un altro minore componente del nucleo familiare.

Nella richiesta di incidente probatorio si evidenzia altresì che l’ipotesi accusatoria si fonda su una precedente deposizione indiretta e quindi appare opportuno verificare la versione dei fatti direttamente resa. Le acquisizioni probatorie, effettuate in contraddittorio, mirano, oltre che a far venire a galla una possibile prova essenziale, ad evitare che la persona offesa minorenne sia costretta a rivivere più volte e in più contesti esperienze emotive senz’altro traumatiche. Inoltre, si ritiene indispensabile avviare sin da subito un adeguato percorso di recupero della vittima.

L’istanza della sostituta procuratrice Siliotti è stata inoltrata all’Ufficio del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Messina, a cui si chiede di utilizzare gratuitamente la sala d’ascolto e gli impianti di registrazione del Comando provinciale carabinieri di Messina.

«Abbiamo richiesto al pubblico ministero, che nella vicenda ha mostrato grande sensibilità e raro senso della misura, di audire i minori con le forme dell’incidente probatorio al fine di accertare senza il rischio di compromissioni legate al rapido sviluppo neurocognitivo, ciò che sarebbe accaduto – scrivono in una nota gli avvocati Cacia e Lombardo –. Il nostro assistito, dopo aver letto le relazioni degli assistenti sociali che avrebbero individuato nel rapporto madre-figlio uno strutturato patto di lealtà, teme che il procedimento, che ne segue un altro già archiviato, sia il frutto di un’attività ritorsiva della ex moglie. Questione già devoluta al vaglio dell’Autorità giudiziaria».

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