Autorità di sistema portuale, ora basta con le scelte al ribasso: Messina merita una visione strategica
L’Autorità di sistema portuale, in una città come Messina, è un ente troppo importante, tale da non consentire più scelte al ribasso. Dopo quasi 12 mesi di commissariamento, e senza entrare nel merito dell’operato dell’ammiraglio Antonio Ranieri, è venuto il tempo di imprimere una decisa sterzata. Così come è accaduto, tanto per fare due esempi, nei casi della Sicilia Orientale (Augusta-Catania) e del Mar Adriatico (Ancona), dove al vertice delle rispettive Autorità di sistema sono stati designati due messinesi, l’ing. Francesco Di Sarcina e l’ing. Enzo Garofalo, il cui lavoro è stato ed è unanimemente apprezzato dai territori nei quali operano. Messina, da questo punto di vista, finora non ha avuto “profeti in patria”. Dopo gli anni intensi del “vulcanico” commissario-presidente napoletano, Antonino De Simone, il quale lasciò un ottimo ricordo in città, è seguita la controversa gestione del presidente Mario Paolo Mega, voluto fortemente dai Cinque Stelle e autore di scelte (o non scelte) che hanno fatto discutere, nel bene e nel male, suscitando divisioni all’interno del pianeta portuale ma anche un dibattito appassionato sul futuro di preziose porzioni di territorio, come quelle dell’ex cittadella fieristica, della Falce e del waterfront tra l’Annunziata e la foce del torrente Boccetta. Quando, poi, arrivano i commissari, che sanno di essere “a termine” e che, dunque, sono chiamati, in fondo, solo a una gestione “burocratica” dell’Ente, allora viene a mancare quella visione strategica che, invece, dovrebbe essere il filo conduttore di ogni azione e progetto che riguarda una delle fondamenta su cui si costruisce l’economia dell’area dello Stretto, cioè il suo sistema portuale. Lo sappiamo tutti, qui a Messina non si tratta solo di incentivare le attività portuali intese in senso stretto, ma anche di governare le più pregiate zone dell’affaccio a mare, quelle da cui passa, al di là della questione Ponte, il futuro della città. Basta solo pensare al fatto che l’Autorità di sistema è titolare di gran parte delle aree della Zona falcata, per capire quanto sia rilevante la futura nomina che il ministero dei Trasporti dovrà assumersi, d’intesa con la Regione siciliana. Bisogna mettere la persona giusta al posto giusto, al di là delle appartenenze politiche o degli interessi di piccolo cabotaggio.