Oggi ricorre un anniversario particolare, per l’Università di Messina. E lo si vivrà in un modo ancor più particolare. Esattamente un anno fa, il 9 ottobre 2023, Salvatore Cuzzocrea si dimetteva dalla carica di rettore, investito dalla bufera nata attorno ai rimborsi milionari per attività di ricerca e agli acquisti effettuati dall’Ateneo nella sua azienda di famiglia. Oggi, dodici mesi dopo, alle 15.30, si riunirà il consiglio d’amministrazione dell’Ateneo con all’ordine del giorno, tra gli altri, un punto delicato: procedimento penale n. 933/2023, costituzione di parte civile, determinazioni.
Il procedimento penale è quello che vede indagati proprio Cuzzocrea e l’attuale direttore generale dell’Università, Francesco Bonanno, sorto per un’altra vicenda, e cioè i rilievi mossi dall’Anac nell’aprile 2022 sulla gestione degli appalti, delle forniture e dei servizi per l’ateneo peloritano. Fra meno di un mese, il 6 novembre, si terrà l’udienza preliminare nella quale si tratterà la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla procuratrice aggiunta Rosa Raffa e secondo i vertici dell’Ateneo, in primis la rettrice Giovanna Spatari, con il conforto, a quanto pare, anche di un esplicito parere dell’Avvocatura sulla «opportunità» di costituirsi in giudizio, è necessario che l’Università sia parte civile, per tutelare la propria immagine.
Il passaggio di oggi appare scontato – sarebbe strano se non lo fosse –, sebbene accompagnato dall’imbarazzo (sofferto e sussurrato da molti) di dover decidere su una vicenda penale nella quale è coinvolto colui che ancora oggi è il direttore generale dell’Ateneo e che, per statuto, è componente dello stesso Cda nella qualità di segretario. In realtà l’incarico di Bonanno sarebbe agli sgoccioli, la rettrice ha fatto sapere che è ormai imminente la pubblicazione dell’avviso pubblico per la scelta del successore (avverrà entro ottobre) e non è escluso che il rapporto professionale tra il dg (nominato a fine 2018 proprio da Cuzzocrea e poi prorogato per altri tre anni) e l’Ateneo possa concludersi anche prima della scadenza naturale.
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