
La Soprintendenza di Messina sta valutando la proposizione del vincolo culturale sull’intera area estrattiva della pietra pomice di Lipari. Lo rende noto l’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) che, lo scorso 3 ottobre, ha ricevuto tale risposta da Messina, a seguito alla sua istanza, presentata per l’avvio della procedura di dichiarazione di interesse culturale per la tutela dell’area estrattiva della pietra pomice. L’istanza era stata inoltrata anche al presidente della Regione siciliana, all’assessorato regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, alla prefettura di Messina, al corpo forestale della Regione siciliana, al Comune di Lipari e, per gli aspetti di competenza, al Ministero della Cultura.
Come si ricorderà in atto, sulla base di un decreto assessoriale dell’11 ottobre 1993, risulta vincolato l’antico edificio industriale (con i connessi obblighi di conservazione) ideale sede del museo regionale della pomice di Lipari, individuato con la legge regionale n. 17/1991, purtroppo tuttora inattuata.
Con sentenza del Tar Sicilia del 2022, invece, è stato annullato il decreto del 2021 del dirigente generale dell’assessorato Beni Culturali della Regione, relativo alla dichiarazione d’interesse storico e demoantropologico della “area ex cava di pomice, compresi i fabbricati e i capannoni con i macchinari e gli impianti ancora rilevabili all’interno degli stessi”.

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