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Messina, Maregrosso diventa il cuore del waterfront con nuovi lidi balneari e impianti sportivi

È uno dei tasselli di un puzzle che ancora deve prendere pienamente forma. Le tessere però sono tutte lì. Adesso ci vuole il tempo di incastrarle per creare un quadro completo. Nei giorni scorsi è stato approvato dal dirigente Antonio Amato il progetto esecutivo per la demolizione dell’ex Macello di via Don Blasco. Si tratta del primo stralcio della trasformazione dell’area in uno spazio di totale fruizione pubblica, votato alla valorizzazione del mare. Quel mare a cui Messina per troppo tempo ha voltato le spalle, alzando un muro in aree di pregio come la zona Falcata retrocessa da culla della città a area industriale, o l’area che da Maregrosso porta fino a Tremestieri dove non c’è un solo punto in cui immaginare di fare un bagno o anche solo godersi un’alba. E allora demolire l’ex Macello significa aprire un varco in quel muro, superare quella cesura e ridare un affaccio a mare alla città. Quel watefront che adesso ha una strada che lo attraversa, cioè la “nuova” via Don Blasco, che presto godrà della balneabilità della zona di Maregrosso e che ha uno scrigno da aprire nella rivalutazione della zona delle Grandi Officine.

Il progetto esecutivo della demolizione delle aree dell’ex Macello, non riguarderà l’intero spazio di 56.000 metri quadri, ma solo quelle costruzioni ritenute non di pregio dalla Sovrintendenza. Si tratta all’incirca del 35% dell’intera cubatura. Due terzi, dunque dovranno essere recuperati e valorizzati. L’ammontare di questo primo stralcio è di 479mila euro, ma a base d’asta ne andranno 294mila. In totale l’investimento con i soldi del Pnrr ammonta a 20 milioni di euro.
«La gara d’appalto – spiega il vicesindaco Salvatore Mondello – è già stata autorizzata nella stessa determina con cui è stato approvato il progetto esecutivo. Immagino che a febbraio la demolizione delle parti che devono essere abbattute potrà essere stata completata. Nel frattempo il progetto esecutivo dei lavori veri e propri, quelli di trasformazione dell’area, potrà essere già stato messo a gara. Siamo in avanzatissimo stato di approvazione ed entro l’anno sarà tutto pronto».
Ma cosa sorgerà al posto di quella struttura invasa dalla vegetazione, almeno fino a qualche settimana fa? Intanto, dalla demolizione saranno salvati i padiglioni centrali dell’ex Macello, quelli d’ingresso di via S. Cecilia e i corpi originali dell’ex Veterinaria. Gli edifici che si affacciano sulla Via S. Cecilia saranno destinati a Segreteria Sociale, spazi per servizi socio-assistenziali per il contrasto alla marginalizzazione e al degrado sociale. I tre padiglioni centrali dell’ex macello saranno destinati rispettivamente a Centro Policulturale, Centro sportivo e Centro Gastronomico. Negli altri spazi nascerà un nuovo edificio destinato al turismo sociale a basso costo, ma ci sarà spazio anche per botteghe artigianali. Sull’arenile sono previste delle strutture per la diretta fruizione del mare, lidi e impianti sportivi: un’area fitness, campi da calcetto, tennis e beach volley.

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