È un dolore che ha ferito e stravolto nel profondo dell’animo l’intera comunità dei Nebrodi, ieri raccolta a San Marco d’Alunzio per dare l’ultimo saluto a Gabriele Di Simone, 29enne morto martedì scorso dopo essere precipitato con il fuoristrada nella vallata di Borgo Stella ad Alcara Li Fusi.
La suggestiva Chiesa dell’Aracoeli nel borgo aluntino listato a lutto, non è riuscita a contenere la folla commossa di amici, conoscenti e semplici cittadini giunti dai vari centri dell’hinterland per stringersi attorno ai genitori, al fratello e alla sorella ed ai familiari tutti nel giorno dei funerali. A celebrare le esequie Padre Basilio Rinaudo, vicario generale della Diocesi di Patti, assieme a don Salvatore Miracola, parroco di San Marco d’Alunzio, e padre Carlo Musarra.
Lacrime incessanti rigavano i volti delle centinaia di presenti, incapaci di trovare né pace né spiegazione per la tragedia che si è portata Gabriele, i sogni e le speranze della sua giovane vita, strappata all’amore dei familiari. Particolarmente struggenti e toccanti i messaggi letti da una ragazza a nome degli amici più cari, del nipotino e della stessa fidanzata Chiara, con cui Gabriele aveva già programmato le nozze e stava realizzando a Militello Rosmarino quella che sarebbe stata la loro casa.
Ad esprimere il cordoglio unanime della popolazione il sindaco di San Marco d’Alunzio, Filippo Miracula, che ha ricordato la disponibilità, la cortesia e la vitalità di Gabriele, «un figlio di San Marco d’Alunzio a cui tutti abbiamo voluto bene. Non abbiamo più lacrime né parole, ti ricorderemo per sempre, adesso prega tu per tutti noi ed un giorno ci rivedremo» ha detto Miracula ringraziando le amministrazioni comunali vicine in questi giorni tremendi, a partire da Alcara Li Fusi e Militello Rosmarino. Anche in quest’ultimo centro ieri è stato osservato il lutto cittadino.
Lunghi applausi e palloncini liberati in cielo sulle note di Vasco Rossi hanno salutato l’uscita del feretro, accompagnato dal rombo dei fuoristrada degli amici del Club Lions Nebrodi 4x4, di cui il 29enne faceva parte e con cui condivideva l’innata passione.
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