«Speriamo che da qui si possa tracciare l'inizio di un percorso virtuoso e credibile per la crescita del nostro territorio e per le nostre giovani eccellenze». «Il Sud Innovation Summit non è più solo un evento, ma un’agenda strategica, un vero e proprio sistema culturale che mira a far emergere il comparto tecnologico nella nostra città. Messina si candida, anche con il costruendo I-Hub dello Stretto, a diventare un punto di riferimento nel campo dell'innovazione e non solo».
I due “virgolettati” sono le dichiarazioni rilasciate dal sindaco Federico Basile, rispettivamente nell’ottobre 2023, al termine della prima edizione del “Summit”, e l’11 settembre 2024, in occasione della presentazione dell’evento a Palermo, dopo la conferenza stampa svoltasi a Messina.
Partiamo proprio da qui, dialogando con il fondatore del “Sud Innovation”, l’imprenditore messinese Roberto Ruggeri, l’anima di questa kermesse di livello nazionale, unica nel Mezzogiorno d’Italia, che si aprirà domani mattina al PalAntonello e proseguirà poi per l’intera giornata venerdì.
La seconda edizione di un evento è sempre una sorta di “prova del nove”. Quale rilevanza ha il “Summit”?
«Ripeto quanto ho dichiarato ieri durante l’audizione in Commissione consiliare al Comune: questo è l’unico evento da Napoli in giù che mette insieme le principali aziende protagoniste nei processi di innovazione tecnologica e digitale, nei vari campi di loro competenza. Ma è anche un’occasione preziosa di confronto tra i soggetti istituzionali, a partire dai ministeri del “Made in Italy” e della Cooperazione internazionale, da Invitalia, Agid (l’Agenzia per l’Italia digitale), e Cdp-Fondo Italia Venture II (che si occupa delle start-up del Sud Italia), passando poi agli Enti locali, il Comune, Sicindustria, la Camera di Commercio».
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