«Il consiglio comunale di Lipari, massimo organo rappresentativo della comunità locale e che ha competenze ineludibili in materia di pianificazione e programmazione territoriale, incredibilmente tace sul destino delle aree delle ex cave di pomice di Lipari». Lo evidenzia l’ex consigliere comunale liparese Pietro Lo Cascio, nonché esperto di ambiente e territorio.
«Mi sarei atteso - scrive in un documento - che dopo i recenti interventi apparsi sui giornali e l’ultima dettagliata lettera del presidente della sezione eoliana di Italia Nostra, il consiglio si decidesse ad affrontare l’argomento e, magari, esprimere un indirizzo rappresentativo della volontà della comunità. Invece, tace. Eppure sulla pomice si gioca una parte del futuro dell’isola: se negli anni 50 qualcuno avesse voluto trasformare il Castello in un resort, oggi non esisterebbe uno dei più celebri musei archeologici del Mediterraneo. E allora – continua Lo Cascio - perché non un dibattito, una mozione, un atto di indirizzo? Perché i consiglieri di maggioranza e di minoranza stanno abdicando al ruolo che gli è stato assegnato dagli elettori? Lasciare una questione che riguarda chilometri quadrati di ex cave, migliaia di metri cubi di edifici e secoli di storia, a immiserire il dibattito sui social e le chiacchiere al bar, è un atto di feroce irresponsabilità che, indipendentemente dalle diverse sensibilità, credo che i cittadini non meritino».
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