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Milazzo, ancora un successo per "L'Oliveto delle monache": il "Da Vinci" tra le "Nuove stelle del cinema scolastico"

La giuria del Festival del Cinema di Cefalù ha attribuito il Premio Nuove Stelle del Cinema Scolastico al film L'Oliveto delle monache realizzato dall'Istituto Tecnico Economico "Leonardo Da Vinci" di Milazzo con questa motivazione.

«Questa giovane opera si è distinta per la sua capacità di unire una narrazione avvincente a una riflessione profonda su temi di grande attualità. Il film conduce in un viaggio emozionante attraverso le vicende di un gruppo di ragazzi alle prese con le sfide dell'età adulta. Ambientato nella suggestiva cornice della Sicilia, il film mostra come la difesa di un luogo, di un simbolo, possa diventare un'occasione per affermare la propria identità e per costruire un futuro migliore. Colpisce la sensibilità con cui gli autori hanno affrontato temi come il legame con la terra, la responsabilità sociale e la scelta tra radicarsi nel proprio territorio o cercare fortuna altrove. Attraverso le vicende dei protagonisti si assiste a una crescita personale e a una presa di coscienza sociale. Il film è un invito alla riflessione, un appello a difendere i nostri valori e a costruire un futuro più sostenibile. La giuria apprezza la capacità degli autori di coniugare un linguaggio cinematografico efficace con una profonda conoscenza del territorio e delle sue problematiche. L'Oliveto delle monache rappresenta una testimonianza della vitalità del cinema giovane e della sua capacità di affrontare temi complessi con semplicità e immediatezza».

Trama: Il lungometraggio racconta la storia di un gruppo di amici. Prima degli esami di maturità, sulla costa delle sirene in Sicilia, un gruppo di studenti: Tindara, la sua amica del cuore Francesca, Ciccio e Carmelo nipoti dell’anziana superiora benedettina Arcangela, insieme a Turi il factotum di un imprenditore locale senza scrupoli e alla nuova Superiora Angela Maria, sono i protagonisti di un percorso di cambiamenti iniziato per la difesa di un oliveto, in nome del buono per ognuno di noi e della restanza, il legame con la propria terra che ci accompagna ovunque si vada.

La regista del film è Luciangela Gatto. Nata a Cosenza da genitori messinesi, si forma presso il Centro Radio Televisivo dell’Università della Calabria dove si laurea a pieni voti. Trasferitasi a Roma, dove a tutt’oggi vive e lavora, segue i seminari di Sceneggiatura con Robert McKee e Regia con Nikita Michalkov. Ideatrice e regista di audiovisivi dal 1976, ha realizzato cortometraggi, video di sperimentazione artistica, per la didattica e la formazione, per enti istituzionali, emittenti televisive nazionali e società private di servizi. Insegna Linguaggio e Progettazione Audiovisiva dal 1985 presso l’I.I.S.S. “ R. Rossellini” a Roma, accompagnando la sua attività didattica alla riflessione teorica. E’ la creatrice e principale redattrice del mensile DVDmagazine a diffusione nazionale allegando per prima un DVD di produzione originale, realizzato a sua cura. Per quattro anni è membro della Commissione di Revisione Cinematografica del MIC come Esperta di Cultura Cinematografica. Il suo primo lungometraggio, Rumon, finanziato dal MIM e MIC, è presente come evento speciale alla Festa del Cinema di Roma 2021, al Festival dei Tulipani di Seta Nera 2022 e in programmazione per l’estate romana 2022. L’Oliveto delle Monache è il suo secondo lungometraggio.

«Sono veramente orgogliosa del risultato raggiunto dall’I.T.E.T. “Leonardo da Vinci” di Milazzo con la realizzazione del lungometraggio L'oliveto delle monache - afferma la dirigente scolastica del Da Vinci Stefana Scolaro - Il film è stato interamente prodotto con i fondi ministeriali del bando Cinema per la scuola 2022 e per noi ha rappresentato una scommessa e una sfida che possiamo dire con soddisfazione di aver vinto. Questa esperienza, che ha coniugato il sapere e il saper fare, affrontando le difficoltà produttive come sfide che mettono alla prova le personali risorse, con coraggio e costanza, è stata soprattutto un’occasione per infondere fiducia nell’azione formativa della scuola e nella sua azione di sostegno alla costruzione di un pensiero critico che porti le nuove generazioni a scelte libere e autonome seguendo le proprie passioni, di primaria importanza per la Sicilia, ricca di risorse ambientali e intellettuali ma che spessissimo costringe all’emigrazione».

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