A breve, per la precisione a novembre, i due ponti “Porticello” e Pietra Liscia”, che attraversando le ex cave di pomice, collegando Canneto con Acquacalda, “festeggeranno” gli otto anni dalla chiusura delle corsie lato mare, quando, a causa di alcune criticità riscontrate sulle due strutture, in primis dai vigili del fuoco, si decise di transennarle prevedendo, in quel tratto, una limitazione al traffico con l’istituzione del senso unico alternato. Tutto ciò, dunque, “a causa di seri problemi di staticità”.
Da allora, però, non sono mai state fatte azioni concrete, per eliminare il pericolo rilevato, e la situazione, in conseguenza del dilavamento del costone pomicifero, limitrofo alle due strutture, è decisamente peggiorata. Ma le “vicissitudini” e le mancate soluzioni per i due ponti, e la connessa viabilità, non finiscono certo qui, infatti, con ordinanza dell’undici gennaio scorso, la III Direzione della Città metropolitana di Messina ha disposto la chiusura al transito della provinciale di Canneto per un tratto di circa 700 metri (nell’area in cui ricadono le due strutture). Un'ordinanza che già ad allora fece discutere e che, durante questa estate, oltre ad essere costantemente violata, è stata anche oggetto di ironia, da parte dei tanti turisti che si spostavano dal centro dell’isola verso le aree balneari sottostanti le ex cave di pomice e Acquacalda e per effettuare il giro dell’isola.
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