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Il garante dei minori: "Messina non è affatto una città a misura di bambino"

L’allarme esposto da Giovanni Amante nella relazione presentata in Commissione a Palazzo Zanca. Mancano asili nido e spazi aggregativi, pediatri a macchia di leopardo

Messina non è una città per bimbi. Mancano asili nido e spazi aggregativi, i pediatri non sono presenti in tutte le zone della città. La povertà crescente colpisce in maniera particolare i più piccoli: dal disagio abitativo alla dispersione scolastica, all'assenza di psicologi nelle scuole. Tanti gli spunti che emergono dalla relazione del garante dei minori Giovanni Amante, che ha presentato il suo primo report in commissione Servizi sociali, a Palazzo Zanca, da quando è stato eletto, alcuni mesi fa. Ed emergono spunti davvero interessanti. Di recente, l’indagine di Openpolice ha messo in evidenza che Messina – ha sottolineato il garante – presenterebbe delle carenze sugli standard richiesti, pari rispetto agli asili nido a 15 posti disponibili per ogni 100 bambini. L'Amministrazione ha promesso di mitigare il gap attuale che pone Messina alla percentuale del 10,3%. C'è poi il capitolo carcere, particolarmente delicato. Il garante è stato impegnato su questo fronte ed è stato più volte a Gazzi, dove sino a qualche mese fa c’erano due bimbi sotto i tre anni assieme alle mamme detenute. Al momento, invece, non si registrano presenze.
«A mio avviso – scrive il garante – la casa circondariale è ben attrezzata e organizzata per la gestione di questi casi particolari; buona l’assistenza sanitaria e sufficienti le visite che il pediatra ha eseguito nei mesi di detenzione. Le visite hanno evidenziato una esigenza fondamentale per i piccoli ospiti, che si traduce nell’opportunità di frequentare un nido, affinché sia possibile che gli stessi abbiano una migliore attività psicomotoria e sociale». C’è un altro aspetto da tenere in conto: il totale dei minori figli di detenuti supera quota 100. Occorre dare appoggio e assistenza anche a questi minori particolarmente fragili.
La situazione dei pediatri di libera scelta va verso un miglioramento grazie al nuovo Accordo collettivo nazionale di categoria, che ha portato a mille il numero del massimale per singolo pediatra. Ma occorre dislocare gli studi in tutte le zone della città. Cioè in maniera più omogenea. Per la Neuropsichiatria infantile, invece, vengono segnalate lunghe attese per le visite. Ed esiste la piaga della dispersione scolastica che spesso nasconde problematiche molto gravi. Sullo sfondo, reati e situazioni familiari molto precarie. Mancano gli psicologi scolastici per l’assenza di adeguate risorse. Gli spazi aggregativi per i più piccoli sono insufficienti.
Sottolineato dal garante il degrado in cui versano il campetto e il piccolo parco giochi di via Santa Marta, che ha un accesso anche dal viale Italia: si attendono gli interventi per restituire questo spazio ai ragazzi. «A San Filippo Superiore – ha spiegato poi Amante – esiste un campetto di calcio che rappresenta l’unico punto di aggregazione e di gioco del villaggio, che, da almeno 6 anni, risulta inutilizzabile in quanto è stato chiuso l’accesso al pubblico». Occorre, secondo il garante, promuovere accordi e convenzioni con le scuole.

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