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A Messina sempre meno abitanti, ma... più servizi

Continua inesorabile il decremento della popolazione, quasi -20 mila negli ultimi dieci anni. Gli anziani superano di gran lunga i giovani. Netti miglioramenti nei settori rifiuti e mobilità

Lo spopolamento continua, inesorabile. Altri 2 mila abitanti in meno, come un anno fa, come ormai da troppo tempo a questa parte, perché il decremento demografico è di quasi 20 mila abitanti in dieci anni (-8,20% rispetto al 2013). Una città meno popolata, con più anziani, meno imprese e più disoccupazione. Questo il quadro, piuttosto desolante, che emerge dal report “Messina in cifre” che, come ogni anni, viene redatto dall'ufficio Statistica del Comune e che offre una fotografia dello stato di salute della città. I sorrisi arrivano dai servizi offerti: diminuisce la produzione dei rifiuti, aumentano sia il numero degli autobus che gli utenti del trasporto pubblico, è in crescita anche il turismo ed è in aumento, seppur lievemente, anche il reddito imponibile complessivo. Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto? Difficile dirlo. C'è una tendenza preoccupante che sembra non conoscere freni, ma ci sono anche segnali incoraggianti nel campo della vivibilità. La verità, probabilmente, sta in mezzo, come spesso accade. La sfida, questo è certo, è rendere quei segnali qualcosa in più, arrestando un'emorragia che, altrimenti, finirà per impoverire sempre più la città.
I dati demografici A Messina, al 31 dicembre 2023, la popolazione risulta essere pari a 222.150 abitanti, di cui 106.708 maschi e 115.442 femmine: -2.014 abitanti (-0,83%) rispetto al 2022, -19.847 unità (-8,20%) dall’anno 2013. Prevale il saldo naturale (rapporto nascite-decessi), con -1.434 unità, sul saldo migratorio (se ne sono andati in 507): questo perché nel 2023 sono morti 2.799 messinesi, ma per nascita ne sono stati iscritti 1.365, e cioè 100 nascite in meno rispetto al 2022. Sono dati in linea con i grandi centri urbani italiani, così come quelli anagrafici: Messina è sempre più anziana, la popolazione in età senile fa segnare un +0,65% rispetto all'anno precedente, addirittura +13,07% rispetto al 2013. «Si evince una costante perdita di residenti tra la popolazione in età prescolare (0-6 anni) pari al -1,77% (-196 unità) rispetto al 2022», decremento che diventa addirittura -25,88% se il raffronto si fa con dieci anni fa. Decrementi analoghi anche per le fasce 7-14 e 15-29. Il 23% circa della popolazione ha più di 65 anni e solo l’11,8% ha meno di 14 anni (209 anziani ogni 100 giovani), anche se l’età media generale scende leggermente: dai 46,65 anni del 2022 ai 46,37 del 2023. Anche secondo il report di quest'anno, a “salvarci” sono gli stranieri: i residenti stranieri sono 13.436, in crescita rispetto all’anno precedente (+183 unità), pari al 6,05% della popolazione totale (nel 2019 era il 5,27%). Le comunità maggiormente presenti sono quella dello Sri Lanka (3.988) e delle Filippine (2.128). Dato allarmante: «l’indice di ricambio, che misura il rapporto tra coloro che stanno per lasciare, a causa dell’età, il mondo del lavoro e coloro che stanno per entrare, nel 2023 è di 50,32»: questo significa che quelli che escono sono circa il 50% in più di quelli che entrano nel mondo del lavoro.

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