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Il Ponte sullo Stretto e le navi, l’eterno dilemma: torna periodicamente alla ribalta la questione del franco navigabile

© Egon Hye

Torna periodicamente agli onori della cronaca la questione del franco navigabile, cioè la possibilità o meno per le grandi navi da crociera o portacontainer di passare sotto il futuro Ponte sullo Stretto di Messina. In questi giorni, si è riacceso il dibattito, soprattutto sulla sponda calabrese, con il Pd di Villa San Giovanni tornato alla carica sull’argomento. E con la risposta che sarebbe stata data da Msc, la società che ha scelto Messina tra i principali scali del Mediterraneo per far attraccare le proprie grandi navi da crociera, che avrebbe chiarito quanto aveva già evidenziato in una nota trasmessa al ministero dei Trasporti: «Le navi operative della Compagnia, al momento le più alte del mondo, potranno passare sotto al Ponte solo se l’altezza minima dal livello del mare sarà di almeno 65 metri, cui andrà aggiunto un ulteriore margine per compensare l’oscillazione verticale del Ponte e l’eventuale moto ondoso».
Su questo punto, il Pd calabrese soffia sul fuoco, affermando che il progetto del Ponte deve essere totalmente rifatto, che va previsto un innalzamento dell’impalcato di almeno 15 metri, che andrebbe indetta una nuova gara di appalto per la progettazione, che tutto tornerebbe in ballo, a partire dalla «fattibilità tecnica» e dalla «tenuta economica» dell’intera operazione Ponte. In realtà, Msc ha smentito di aver rilasciato dichiarazioni al Pd di Villa San Giovanni.
L’interlocuzione tra il Ministero, la “Stretto di Messina” e le Compagnie di navigazione, in realtà, è costante. Ci sono stati vari incontri, confronti e interlocuzioni. La società amministrata da Pietro Ciucci va ribadendo, ormai da lunghi mesi, che «non esiste un problema relativo al franco navigabile», che tutte le previsioni progettuali sono «coerenti con le procedure stabilite dalle norme “Imo-International Maritime Organization” e che tale questione è stata più volte affrontata nell’ambito del “Tavolo teecnico per la sicurezza della navigazione nello Stretto di Messina”, presieduto dall’ammiraglio Nunzio Martello. Un “Tavolo” che verrà riconvocato in questa prima decade di settembre, proprio per fare il punto sui vari aspetti legati all’evolversi delle procedure riguardanti il collegamento stabile tra Sicilia e Calabria. In sede di confronto tecnico, è emerso che «nessuna nave in transito nel 2023 sarebbe stata impossibilitata a passare con il Ponte». E come ribadito dalla “Stretto”, «il franco navigabile è stato verificato considerando le condizioni estreme di temperatura previste in sito, contemporaneamente alla presenza sull’impalcato di un significativo traffico stradale e dell’incrocio, nella maniera più sfavorevole, di treni di vario tipo, ivi compresi treni merci di dimensioni e massa al di sopra delle capacità operative dei treni oggi circolanti».
Il dibattito sul franco navigabile va avanti dal maggio 2023, quando il presidente di Federlogistica, Luigi Merlo, che è anche il responsabile delle relazioni istituzionali del Gruppo Msc, in un’intervista rilasciata a “Repubblica” aveva espresso il timore «che l’altezza massima prevista di 65 metri (il cosiddetto franco navigabile) del nuovo Ponte impedirebbe la navigazione ad alcune grandi navi, in particolare quelle alte più di 68 metri».

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