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Fondazione Lucifero, un commissario messinese per la svolta

L’assessorato della Famiglia nomina il ragioniere Francesco Mangano alla guida della complessa Ipab di Capo Milazzo

Alla Fondazione Lucifero arriva il commissario straordinario. Con un decreto firmato pochi giorni prima di ferragosto (e ancora neppure pubblicato), l’assessora regionale della Famiglia, delle Politiche sociali e del Lavoro, Nunzia Albano ha nominato in sostituzione del consiglio di amministrazione decaduto dopo le dimissioni del presidente Scicolone e dei consiglieri Puglisi e Schirò, il ragioniere Francesco Mangano nuovo commissario sino al 31 gennaio 2025 “al fine di provvedere alla gestione ordinaria e straordinaria dell’ente, nonché per dare esecuzione alle disposizioni operative del servizio 9/ Ipab del 27 marzo 2023”.

In buona sostanza la Regione dovrà essere l’approvazione del Consuntivo 2023 e i successivi documenti contabili che si sono arenati dopo lo scontro tra l’ultimo Cda e l’apparato burocratico dell’Ipab. Gli oneri per la retribuzione del commissario saranno a carico della Fondazione stessa. Nel decreto si evidenzia che l’incarico potrà cessare anticipatamente in caso di insediamento del nuoco Consiglio di amminostrazione, ipotesi pressoché impossibile da realizzarsi a stretto giro visto che ancora mancano le designazioni dei cinque consiglieri da parte degli enti che hanno diritto di rappresentanza nel Consiglio.
Un provvedimento giunto a sorpresa quello della Regione visto che qualche mese addietro lo stesso assessorato regionale della Famiglia, aveva comunicato che «in merito alla nomina dei Consigli di amministrazione, non può procedersi alla loro ricostituzione fino a quando non verrà attestata la coerenza dello Statuto dell’Ente rispetto alle Tavole Fondative».

Un aspetto, questo, che i tre consiglieri dimissionari hanno segnalato tra le motivazioni delle loro dimissioni, asserendo «la sistematica revisione/modifica delle Tavole Fondative, oggi stravolte rispetto alla reale volontà della munifica benefattrice Baronessa Maria Lucifero».

Evidentemente tale aspetto è stato superato e quindi è arrivato il via libera alla nomina.
Mangano, messinese, è un funzionario regionale in servizio negli ultimi tempi all’ispettorato del Lavoro di Messina. Conosce bene il mondo delle Ipab, avendo ricoperto il ruolo di commissario presso la Fondazione “Conservatori e Scandurra riuniti” mettendo a servizio le sue competenze di ispettore del lavoro. Nel 2018 da commissario della Società asili d’infanzia, ha portato, dopo il ripiano dei debiti, alla fusione dell’Ente con l’Ipab Casa di Ospitalità Collereale.

Nella giornata di ieri Mangano si è insediato negli uffici di Capo Milazzo alla presenza della segretaria Lucia Lombardo e della ragioniera dell’Ipab, Erminia Codraro, ricevendo le prime informazioni in merito alla giacenza di cassa, alla situazione di morosità aggiornata al mese di luglio, ed ancora le Tavole fondative e altra documentazione. Ha chiesto l’inventario dei beni mobili ed immobili. Infatti tra i primi adempimenti richiesti dalla Regione, oltre all’approvazione dei bilanci, il commissario dovrà produrre “relazione concernente gli esiti della gestione intrapresa e le generali condizioni patrimoniali e di funzionalità dell’ente in rapporto ai fini statutariamente previsti”.

Con l’insediamento di Mangano decade il commissario provveditore Francesco Riela che era stato nominato lo scorso marzo dopo la richiesta di ispezione presentata dai consiglieri Scicolone, Puglisi e Schirò . Il neo commissario è atteso da un compito tutt’altro che facile. Tante sono le scadenze che impongono interventi rapidi. Lasciar correre il tempo rischia solo di avere conseguenze devastanti per un ente che ha già dei problemi economici anche perché non riesce a far fruttare i cespiti esistenti. Tra le priorità la questione “Gigliopoli”. Dopo la scadenza del contratto, nel 2022, e l’ulteriore proroga, oggi il rapporto formalmente è chiuso. Si proseguirà con una gara o si andrà ad una individuazione fiduciaria? Altra questione, assai delicata è quella degli immobili improduttivi. Ci sono beni, come l’ex Cirucco e le Serre, che andrebbero messi a reddito per poter recuperare delle somme. E infine vanno chiusi i tanti contenziosi aperti.

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