Quante volte le abbiamo viste, nei decenni. Quelle paludi marroni sulla spiaggia alla radice di via Santa Cecilia. Quei miasmi sprigionati in riva al mare più bello. E li abbiamo pure respirati, quei fetori, come ai residenti è capitato assai più spesso, quando tutti insieme abbiamo riscoperto il valore di Maregrosso ai tempi delle prime demolizioni effettuate sul demanio, della liberazione di quella costa così panoramica – dove Pascoli passeggiava e il Lido Sud valeva i Bagni Vittoria – dallo sfregio di tante costruzioni abusive e pericolose.
Di tanti sforzi profusi a partire dall’ex assessore Isgrò e dall’ex comandante Martello fino all’attuale Giunta Basile, tanto è stato fatto. Molte squallide strutture non ci sono più, un progetto come quello della riconversione dell’ex Macello, è vicino a tagliare il traguardo della gara d’appalto, le analisi dei terreni sono avanzate, la nuova via Don Blasco appare come la base concreta di una riqualificazione urbana profonda. Purtroppo, i liquami tormentano ancora i residenti, e chi ama a tal punto Maregrosso da pescare o bagnarsi poco lontano. L’Amam e il Comune anche per questo nodo devono dare un segnale decisivo. Pongano fine a questo scandalo che si rinnova sulla spiaggia di Pascoli. Dove, scriveva allora il grande poeta, il mare gocciola di azzurro.
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