Nei giorni della grande emergenza, l'acquedotto della Santissima che portò l'acqua corrente in città, ha compiuto 119 anni. La seconda fonte idrica cittadina, dopo il Fiumefreddo, assume un valore sempre più storico. L'anniversario è stato celebrato sulle colline di Larderia nel suggestivo scenario di Forte Cavalli, in piazza D'Armi, con l'evento "L'arrivo dell'acqua a Messina". Un panorama mozzafiato è stato scelto dall'associazione Pro Loco Messina Sud che ha organizzato l'iniziativa con il patrocinio gratuito del Comune e dell'Amam e la collaborazione dell'associazione " Comunità Zancle" che gestisce il Forte di Larderia da più di vent'anni.
Un'occasione preziosa per guardare alle radici dell'approvvigionamento idrico territoriale, rievocandoli nell'odierno tempo della siccità. Ieri come anche oggi si soffriva per la mancanza del bene primario. L'inaugurazione dell'Acquedotto Civico di Messina, successivamente perfezionato e chiamato della Santissima, avvenne il 6 agosto 1905. Non ci poteva essere un'occasione migliore per salire nella macchina del tempo tornando agli inizi del Novecento. Le caratteristiche tecniche dell' acquedotto composto da una cinquantina di di sorgenti, che costituendo una grande opera di ingegneria idraulica si sostituì ai pozzi, sono state illustrate dagli studiosi, Andrea Bambaci e Paolo Ullo esperto conoscitore delle Vie dell'acqua. L'evento è stato arricchito da una mostra con una raccolta di foto e documenti d'epoca sulla costruzione della Santissima che fanno parte del fondo privato di Ullo, il quale per l'occasione ne ha fatto dono alla città. Le antiche stampe particolarmente apprezzate dagli ospiti della serata, faranno parte di una mostra permanente allestita in una delle sale del museo Forte Cavalli. La condotta della Santissima trae origine in un vasto territorio montano compreso tra i comuni di Fiumedinisi e Monforte San Giorgio. Come detto rappresenta la seconda fonte di alimentazione della rete idrica cittadina e si caratterizza per il particolare sistema di filtraggio dell'acqua che scorre in vasche naturali scavate nella roccia, all'interno di cunicoli e grotte costruiti negli anni dall'uomo, per convogliare l'acqua in città. Presente alla manifestazione l'assessore all'Istruzione Pietro Currò che ha sottolineato la valenza di questa iniziativa che promuove la conoscenza di opere storiche.
Francesco Greco coordinatore della Pro Loco si è detto particolarmente soddisfatto del successo di partecipanti. «È stata una giornata intensa – ha detto – che ci ha permesso di ripercorrere una delle pagine di storia della città che vengono raramente ricordate. La partecipazione degli studiosi Ullo e Bambaci, due autori di ricerche importanti per la ricostruzione storica delle opere e dei progetti di realizzazione degli acquedotti messinesi, ha permesso di approfondire un tema caldo, riflettendo sul sistema di approvvigionamento e distribuzione idrica cittadina dai tempi più antichi ai giorni nostri». La location di Forte Cavalli è stata scelta dall'associazione come occasione per valorizzare il patrimonio culturale e le bellezze territoriali della zona sud compresa tra la Prima e Seconda Circoscrizione. L'assessore alla Cultura, Enzo Caruso ha ringraziato gli organizzatori per la scelta non casuale della location con vista mozzafiato dello Stretto e sui Peloritani.
Messina, la "Santissima": il primo acquedotto della città ha compiuto 119 anni
Raccoglie 25 sorgenti su un fronte che va da Fiumedinisi a Monforte. Una mostra lo ha celebrato a Forte Cavalli con tante foto storiche
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