Furto sacrilego di un’antica e rara icona russa che raffigurava Santa Caterina d’Alessandria, esposta in una sala dell’ex Monastero delle Benedettine, nella cinta muraria del Castello di Milazzo. Trafugata tra il 18 e 23 febbraio, non ancora ritrovata, fa parte di una vasta collezione di antiche icone russe di proprietà di padre Domenico Siracusa, ex arciprete del Duomo di Santa Maria Assunta di Barcellona, il quale ha atteso giorni, sperando che colui che l’aveva sottratta nelle fasi di allestimento della mostra si ravvedesse, restituendola o facendola ritrovare. Così non è stato e ieri l’ex prelato, da sempre cultore di icone ortodosse, dopo essersi consultato con il suo legale, ha deciso di denunciare il furto dell’opera.
Ora, padre Siracusa si augura che i carabinieri possano acquisire le immagini delle telecamere di videosorveglianza dislocate lungo i percorsi del Castello che conducono all'ex Monastero, dove la Soprintendenza ha consentito di allestire la mostra tematica sulle icone che raffigurano Santi, costituita da oltre 100 oggetti parte della collezione privata che l’ex sacerdote possiede, composta da 380 icone con tematiche diverse, dotate di schede e didascalie a corredo di moltissime di esse, redatte da uno dei pochi esperti italiani di questo genere di opere. Il bene rubato era accompagnato dalla descrizione, rimasta al suo posto, nella quale si legge che si tratta di «soggetto molto raro risalente alla metà del secolo. XIX del valore di alcune migliaia di euro». Ad indicare la sua tortura con la ruota dentata, era esposta su un antico ercolaio che adesso è rimasto spoglio dell’immagine della Santa.
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