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Messina, mare inquinato fra Paradiso e il Trocadero: prelievi in corso. Forse domenica la revoca dell'ordinanza

Accelerazione sul fronte del ripristino della balneabilità nella zona fra Paradiso e il Trocadero. Dopo che ieri l’area dalla quale con ogni probabilità è partito l’inquinamento è stata sequestrata, oggi stesso l’ASP ha programmato i prelievi di verifica attraverso i quali sarà possibile revocare l’ordinanza disposta dal sindaco Basile lunedì scorso.

Se i risultati dovessero essere positivi entro le prossime quarantott’ore si potrà tornare a fare il bagno in uno spazio molto prezioso per la città e in un momento chiave per la stagione turistica e in generale estiva. Domenica quindi potrebbe essere il giorno della revoca dell’ordinanza, sempre risultati permettendo.

Il sequestro

Ieri sono stati sequestrati parte dei bagni, l’impianto di sollevamento dei reflui e un tombino di un lido balneare di Contemplazione, il “Cabiria”. Il sequestro è stato eseguito dalla Polizia municipale che ha anche denunciato la titolare della struttura per reati ambientali. La donna, che è assistita dall’avvocato Salvatore Silvestro, potrebbe però non essere stata a conoscenza del problema nel pozzetto a cui è collegata la struttura. Secondo quanto scoperto dagli agenti della squadra ambientale della Polizia municipale che sono intervenuti d’iniziativa, insieme ai tecnici dell’Amam, ci sarebbe stato un problema nel pozzetto di raccolta delle acque al quale sono collegati i bagni della struttura. Come ricostruito dalla Polizia municipale intervenuta con il comandante Giovanni Giardina, ci sarebbe stato un cattivo funzionamento della pompa di sollevamento delle acque reflue ed i liquidi sarebbero finiti nella condotta delle acque bianche e quindi direttamente in mare. Potrebbe essere questa la spiegazione che ha provocato la presenza oltre i limiti di enterococchi in mare come emerso da alcune analisi. Il sequestro è infatti il risultato dei controlli avviati dalla Polizia municipale a seguito del risultato delle analisi che avevano segnalato il superamento dei limiti allarmando soprattutto i titolari dei lidi balneari che, nel giro di pochi giorni, hanno visto ridurre le presenze dei bagnanti. Molti, nonostante il mare cristallino di questi giorni, hanno deciso di disertare quelle spiagge. «Abbiamo diviso l’area in sei sotto zone facendo alcuni campionamenti - spiega l’assessore Francesco Caminiti - inoltre insieme all’Amam abbiamo fatto controlli su tutti i pozzetti di via Fondelle e Canali e nelle zone limitrofe per verificare se ci fossero perdite. Adesso l’Asp dovrà fare nuovi prelievi, se saranno negativi, si potrà revocare l’ordinanza». Intanto ieri mattina sulla spiaggia libera da un lato e dall’altro della struttura controllata c’erano pochi bagnanti, alcuni non hanno saputo resistere e hanno fatto anche il bagno, altri sono rimasti sulla spiaggia a prendere la tintarella, c’era anche chi, sopra uno scoglio, tentava di pescare con la canna. Insomma una giornata di mare come tante altre. Se dalle analisi si trovasse conferma, presto potrebbe essere revocata l’ordinanza e la spiaggia, insieme al mare, restituita ai tanti cittadini che la frequentano quotidianamente.

La replica dei gestori del Cabiria

Nel frattempo rispetto ai provvedimenti emersi la società che gestisce il Cabiria con una nota afferma che "avrà modo di dimostrare la regolarità e la corretta funzionalità degli impianti" ma sottolinea come "nonostante la momentanea chiusura degli impianti risulti ancora la fuoriuscita di scarichi fognari direttamente in mare e chiede che gli organi preposti accertino le reali cause".

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