
Ultimo step compiuto. Adesso può accendersi il semaforo verde sul percorso che porterà alla riqualificazione dell’ex Città del Ragazzo. Il direttore generale di Palazzo dei leoni, Salvo Puccio, ha firmato una determina di approvazione dei verbali di verifica e di validazione, nonché approvazione del progetto definitivo. Può così decollare la rigenerazione urbana del compendio di Gravitelli, da destinare a finalità d’inclusione sociale, nell’ambito del “Dopo di noi”. Intervento che ha incassato 55.660.266 euro nell’ambito del Pnrr (Piani urbani integrati).
Prima della firma dell’atto da parte del dirigente Puccio un passaggio chiave è stata l’acquisizione del “parere di conformità alle norme tecniche per le costruzioni in zone sismiche”, protocollato il 27 giugno scorso dall’Ufficio regionale del Genio civile di Messina.
Quindi, l’1 luglio, emanato il verbale di determinazione conclusiva della Conferenza di servizi. Ventuno giorni più tardi, è pervenuto alla Città metropolitana di Messina il verbale di verifica preventiva della progettazione definitiva, comprensivo del rapporto conclusivo sulla verifica, «dove, a pagina 36, il soggetto verificatore Rina Check srl dichiara la conformità degli elaborati progettuali alle prescrizioni determinate dalla stazione appaltante e dalle normative di settore». Quindi, ecco il verbale di validazione e approvazione in linea tecnica del progetto definitivo aggiornato, da parte del responsabile unico del procedimento, ing. Giacomo Russo. A predisporlo era stata l’Ati costituita da Rina Consulting spa (mandataria), Dfp Engineering srl (mandante), Arethusa srl (mandante), Corvino+Multari srl (mandante), con sede legale di riferimento della ditta mandataria, a Genova. I passaggi seguenti prevedono adesso la demolizione dei manufatti esistenti e la ricostruzione secondo le finalità dell’intervento.
Il progetto definitivo
«Attraverso opere di dismissione, recupero, restauro e nuova costruzione, il progetto si fa espressione della volontà del suo fondatore, Padre Nino Trovato, parroco di Gravitelli, e di portare l’intero complesso ad essere ancora il polo di accoglienza, formazione e assistenza all’integrazione sociale dei soggetti affetti da disabilità del più ampio spettro, tanto giovani quanto anziani, e di cui l’area minore di Castanea ne diventa effettivo prolungamento», si legge in premessa.
Nel complesso si trovano i seguenti edifici: “Pirandello”, “Don Sturzo”, “Casa di Riposo”, “Residenza Padre Nino”, “Padiglione Padre spirituale”, “Rudere”, “Villa Pia” e “Castellaccio”, oltre a edifici minori (Padiglione XXV, Locale tecnico, Aggregato case, Locale accessorio. «Con la demolizione dei tre edifici più impattanti, ossia il “Pirandello”, il “Don Sturzo” e la “Casa di riposo”, oltre alla maggior parte dei fabbricati accessori (come spogliatoi e locali tecnici), si sono sviluppate ipotesi di nuove volumetrie per un potenziamento infrastrutturale della Città del “Dopo di noi” capace di ridare nuova vita e dignità alla “Città del ragazzo” – si specifica –. Tra gli edifici, verrà prestata particolare attenzione al “Rudere”, che non sarà più demolito, ma conservato e oggetto di interventi di consolidamento delle membrature esistenti che fungeranno da involucro per la costruzione di un nuovo edificio posto sul lato interno della muratura in aderenza». Tutti gli immobili minori, ad eccezione dell’Aggregato case, il cui fabbricato principale verrà conservato all’interno del Masterplan, versano in stato di significativo degrado e non possono essere adeguati sismicamente. Inoltre, non presentano dotazione impiantistica funzionante. «Pertanto, gli interventi necessari per il loro adeguamento strutturale sarebbero paragonabili alla costruzione del nuovo senza tuttavia assicurare la stessa flessibilità».
Caricamento commenti
Commenta la notizia