Il viadotto c’è ma anche le file. L’inaugurazione del Ritiro, quella vera, la attendiamo il 9 agosto quando davvero tutta la viabilità sarà scorrevole e senza quei restringimenti che fanno indiavolare gli automobilisti di mezza Sicilia e anche i turisti.
Sul viadotto davanti ad un nastro che attendeva da 12 anni di essere tagliato, non c’era il governatore Schifani, ma l’assessore alla Infrastrutture Alessandro Aricò soddisfatto di vedere un ponte fresco di pacca ma con l’impegno morale di non parlare di festeggiamenti, perché, dopo 8 anni di lavori per un’ opera per la quale ne bastavano poco più di due, la torta, lo champagne e le passerelle sarebbero fuori luogo.
La carreggiata del viadotto Ritiro che porta verso Catania, quella dove è stato tagliato il nastro, è stata l’ultima ad essere stata completata. È utilizzabile su entrambe le corsie e sembra come nuova, visto che tutto quello spazio a disposizione non lo si vedeva dal 2012. Ma per raggiungerla c’è ancora un bel tratto da percorrere in fila indiana. Sono gli oltre due chilometri che vanno dalla galleria Telegrafo (“rinfrescata” e illuminata) al tunnel Baglio. Entro la settimana, quel tratto non avrà più limitazioni e ne godranno specialmente i messinesi di ritorno dal mare. Il nodo ancora da sciogliere, però, è sulla carreggiata opposta dove, chi ieri ha voluto provare l’ebbrezza di percorrere il viadotto Ritiro su entrambe le corsie è rimasto deluso. Vero è che il doppio senso di circolazione non c’è più, ma è altrettanto vero che si viaggia sempre sulla sola corsia di marcia. E questo da ben prima dello svincolo di Boccetta e fino a tutta la galleria Telegrafo. Oltre 4 km. Questo perché, spiegano dalla Toto Costruzioni, occorre completare la segnaletica, rifare l’asfalto e posizionare barriere definitive. Inoltre la canna della galleria Telegrafo di quel senso di marcia, ha ancora bisogno di interventi. Tempo massimo di completamento il 9 agosto, ma la parzializzazione è destinata ogni giorno a diminuire. Ci contano i messinesi delusi.
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