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Viadotto Ritiro, l'assessore Aricò: "Non c'è nulla da festeggiare ma è un'opera strategica"

Assente il presidente Schifani, a rappresentare la Regione Siciliana è stato l’assessore regionale Alessandro Aricò arrivato a Messina nella sede del Cas per l'inaugurazione del Viadotto Ritiro. Aricò ha subito ricordato Salvatore Ada, l'operaio morto durante i lavori. L'assessore è stato chiaro, sui dodici anni di lavori: «Oggi non c'è nulla da festeggiare ma lasciatemi dire che è un giorno importante perché è un’opera chiave anche in prospettiva del Ponte. Nei prossimi giorni anche step importanti con riapertura totale delle gallerie Telegrafo. Qualche settimana abbiamo riaperto anche Letojanni, il sistema finalmente continua a funzionare. Con il Presidente della Regione - ha aggiunto - e con tutto il governo abbiamo monitorato passo dopo passo tutti le centinaia di cantieri che dislocati nell’intera Sicilia. Abbiamo lavorato sulla Palermo-Catania e poi il Presidente della Regione è stato nominato Commissario di Governo e i risultati dalle chiusure dei numerosi cantieri si stanno vedendo. Chiuderemo tutti i semafori e i cantieri sulla Palermo- Agrigento per dare la possibilità di far veicolare tutti coloro che vorranno andare ad Agrigento come capitale della cultura già nel dicembre 2024».

«Restituiamo ai cittadini un’opera strategica per la viabilità dell’area metropolitana di Messina e dell’intera Sicilia orientale, chiudendo finalmente un cantiere per troppi anni fonte di disagi e rallentamenti. Siamo particolarmente lieti di aver concluso i lavori in tempo per garantire una normale circolazione veicolare in un periodo di intenso traffico come il mese di agosto. A conferma che il governo regionale continua a lavorare per migliorare la qualità delle nostre strade, puntando sulla sicurezza e sulla riduzione dei tempi di percorrenza». Lo afferma il presidente della Regione, Renato Schifani, commentando la riapertura al traffico, questa mattina, del viadotto Ritiro sull'autostrada A20 Messina-Palermo, alla quale hanno partecipato l’assessore regionale alle Infrastrutture e alla mobilità, Alessandro Aricò, il presidente del Cas, Filippo Nasca, il direttore generale del Consorzio, Franco Fazio, il sindaco di Messina, Federico Basile, e il prefetto Cosima Di Stani.

I lavori sono stati realizzati dalla Toto Costruzioni Generali e sono costati complessivamente 68 milioni di euro, dei quali 51 milioni a carico del bilancio del Cas, 14 milioni finanziati dalla Regione con fondi a valere sulla programmazione Fsc 2014-2020 e 3 milioni a carico dello Stato per il «caro materiali». L’opera ha previsto l’adeguamento statico e il miglioramento sismico, con l’utilizzo di cento dissipatori, del viadotto Ritiro, con completa demolizione e ricostruzione degli impalcati di questo strategico snodo viario fra le autostrade siciliane A18 e A20, tra lo svincolo Messina-Boccetta e la barriera di Villafranca Tirrena, dice la Regione. In particolare, il viadotto è collocato in corrispondenza del tratto in cui l'autostrada A20 si connette alla viabilità urbana attraverso lo svincolo Giostra, favorendo una connessione diretta tra l'arteria autostradale e il porto di Messina e alleviando il traffico che grava sulle strade cittadine. Realizzato nei primi anni Settanta, è costituito da due distinte carreggiate, strutturalmente indipendenti, della lunghezza rispettivamente di 924,10 metri con 22 campate (carreggiata destra direzione Palermo) e di 866,77 metri e 20 campate (carreggiata sinistra). La luce delle campate (ossia la massima distanza tra due appoggi consecutivi) varia da 35 a 45 metri, con le pile che arrivano a un’altezza di 63 metri.

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