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Mare inquinato a Messina, dai lidi l’allarme: «Chiederemo degli indennizzi»

Morabito (Fiba) interpreta la paura della categoria colpita nel cuore della stagione. Una situazione che creerà disagi anche a chi ha una casa estiva lungo quel litorale, o a chi ha un’attività ricettiva e sarà costretto a cercare o a far cercare un luogo salubre dove fare il bagno

Per quanto tempo il mare fra Paradiso e il Trocadero resterà off limits è difficile da dire. C’è un caso del tutto simile che si è verificato, sempre questo mese, a Rometta dove è stata emanata una ordinanza per inibire la balneazione su 400 metri di mare e, dopo poco più di una settimana, è stata revocata. Anche in quel caso erano stati gli enterococchi a risultare oltre i limiti, anche se in misura inferiore a quelli di Messina.

Ieri appena si è sparsa la voce dell’ordinanza, molti bagnanti che stavano trascorrendo qualche ora di relax nei lidi della zona interessata se ne sono andati. Altri non si erano nemmeno mossi di casa dopo aver letto le notizie domenica e lunedì mattina.

Sono sei le concessioni demaniali in quei due chilometri di arenile fra Paradiso e Grotte. Tre di queste prevedono anche la balneazione, le altre invece hanno per lo più attività di ristorazione.
«Al di là di qualsiasi riflessione possibile, un dato è certo – dice a caldo Santino Morabito coordinatore provinciale della Fiba Confesercenti, che raggruppa buona parte dei concessionari di stabilimenti balneari cittadini– .Per almeno 3 concessionari questa ordinanza si tradurrà in un salasso finanziario. La settimana che è appena iniziata oggi è quella che di norma sancisce i primi incassi importanti. Valuteremo insieme all'amministrazione comunale se vi sono le condizioni per ipotizzare una qualche forma di ristoro».

Una situazione che arriva nel cuore dell’estate e che creerà disagi anche a chi ha una casa estiva lungo quel litorale, o a chi ha un’attività ricettiva e che sarà costretto a cercare o a far cercare un luogo non inquinato dove fare il bagno.

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