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L'ultimo miglio per il Ponte sullo Stretto: ecco cosa cambia dopo il voto alla Camera

Dopo l’altro passo in avanti di ieri alla Camera per il dl Infrastrutture che riguarda anche il ponte sullo Stretto, con la fiducia posta dal governo, mentre oggi è previsto il voto finale sempre alla Camera, ci sono da registrare parecchie prese di posizione nel mondo politico.

Dopo questo voto cambiano soprattutto le modalità per l’approvazione del progetto esecutivo del Ponte, che non dovrà più essere presentato per intero entro fine mese ma sarà approvato «per fasi costruttive», cioè a pezzi. E ci sono modifiche anche sulle variazioni dei prezzi e sugli indennizzi per gli espropri.

E dopo la questione di fiducia posta dal governo e votata ieri alla Camera con 162 sì e 85 no, oggi il cosiddetto dl Infrastrutture arriverà al voto finale dell’aula di Montecitorio, ma sarà in prima lettura. Poi sarà all’esame del Senato. I tempi sono ristrettissimi, vista la scadenza imminente e la pausa estiva: entro il 28 agosto il decreto deve infatti essere convertito in legge.

Si mostra molto soddisfatto il senatore siciliano della Lega Nino Germanà, segretario in commissione Trasporti a Palazzo Madama e commissario regionale del partito: «Il dl Infrastrutture comprende importanti provvedimenti per la Sicilia. Tra questi, sicuramente, le misure riguardanti il Ponte sullo Stretto: si approva il progetto esecutivo “anche per fasi costruttive”, con l’obiettivo di ottimizzare la costruzione dell’opera, contenendo tempi e costi. Con l’approvazione da parte del Cipess del progetto definitivo, sarà approvato anche il Piano economico finanziario che accerterà l’esistenza della copertura per l’intero fabbisogno dell’opera, dando certezza dei tempi realizzativi. La fattibilità tecnica del progetto non è mai stata messa in discussione e, dopo anni di chiacchiere e attese, grazie al lavoro attento e puntuale del ministro Matteo Salvini, si sta finalmente concretizzando la sua realizzazione che sarà fondamentale per la crescita economica e infrastrutturale della Sicilia e del Meridione».

Allarga il campo Matilde Siracusano, sottosegretaria ai Rapporti con il Parlamento e deputata messinese di Forza Italia, che parla anche di Tremestieri, : «Ho votato con grande convinzione la fiducia al decreto Infrastrutture, il provvedimento del governo - sul quale domani (oggi per chi legge, n.d.r.) ci sarà il voto finale della Camera dei deputati -, che contiene importanti norme per il Ponte sullo Stretto e per il porto di Tremestieri. Relativamente al Ponte sono state inserite misure indispensabili per rispettare il cronoprogramma e per garantire indennità aggiuntive a chi sarà costretto a lasciare la propria abitazione; su Tremestieri, invece, è arrivato il via libera al commissariamento delle opere per la piattaforma logistica intermodale, con annesso scalo portuale del porto. Un dl puntuale e concreto, giunto ormai all’ultimo miglio parlamentare, con il quale si gettano le basi per costruire tante grandi opere che porteranno sviluppo e lavoro nel Paese e nel Mezzogiorno».

E sempre a proposito di Tremestieri interviene l’onorevole siciliano della Lega e vice commissario regionale del partito, Anastasio Carrà, primo firmatario dell’emendamento in commissione sulla nomina di un commissario per il porto a sud di Messina: «Con la fiducia al dl Infrastrutture si compie un ulteriore passo avanti per un provvedimento fondamentale per il futuro del nostro Paese. Provvedimento che include anche la nomina di un commissario per il Porto di Tremestieri a Messina, come previsto da un emendamento fortemente voluto dalla Lega approvato nei lavori di commissione. L’accentramento della governance della commessa in capo al ministero delle Infrastrutture con un commissario esterno al Comune di Messina, consentirà di semplificare le procedure ed i processi decisionali, nell’esclusivo interesse dell’opera che fino a qualche mese fa rischiava di rimanere un’incompiuta per mancanza di fondi. Un successo per il territorio siciliano, per il quale voglio ringraziare il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ed il vice ministro Edoardo Rixi, per avere reperito le risorse che hanno consentito la riapertura del cantiere, ed il collega Nino Germanà, che si è speso da subito a tutela delle esigenze di Messina».

Fortemente critica invece Vittoria Baldino, vicecapogruppo M5s a Montecitorio, intervenuta in Aula: «Mentre tutti i comuni cittadini per realizzare un’opera devono prima depositare il progetto esecutivo e poi iniziare i lavori, con questo decreto e per il ponte sullo Stretto si stravolge l’iter: prima cominciano i lavori, poi si deposita il progetto esecutivo. Paradossalmente non sappiamo su che cosa inizieranno questi lavori né quale l’opera che con questa prima pietra volete realizzare: forse semplicemente siamo davanti ad una pietra su cui piazzate una bandierina; l’unica cosa che rimarrà alla fine di questa esperienza di governo. Questa bandierina di Salvini costa però agli italiani miliardi su miliardi, solo di pura propaganda per catechizzare e indottrinare gli italiani costa 7 milioni. Gli italiani sanno già quali sono le opere prioritarie, soprattutto oggi che fanno i conti con i disagi e i disservizi di un’Italia spaccata a metà, una parte servita dalle infrastrutture e l’altra no. Questi 7 milioni più che utilizzati per spiegare agli italiani l’utilità del Ponte sullo Stretto vengano utilizzati per un’operazione verità: si spieghino agli italiani i costi e i benefici dell’opera. Si spieghi se c’è un’effettiva convenienza per i cittadini e non per Salvini».

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