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Barcellona, la nipote di Beppe Alfano si laurea con una tesi sul nonno: "Oggi avrebbe chiamato i suoi amici per dargli la notizia"

Giusy Benigno, la figlia di Sonia, che in questi anni non ha mai smesso di cercarla la verità sul giornalista ucciso dalla mafia a Barcellona nel 1993

Quanto tempo è passato dalla morte di Beppe Alfano, ucciso da Cosa nostra barcellonese nell'ormai lontano 1993. Il tesserino da giornalista glielo diedero dopo.Ancora oggi non sappiamo la verità su quella esecuzione di via Marconi, sotto casa sua, che ha generato un seme bellissimo. Sua nipote Giusy Benigno, la figlia di Sonia, che in questi anni non ha mai smesso di cercarla la verità, è una ragazza di 27 anni determinata e coraggiosa, abituata dalla vita all'assenza del nonno, nemmeno l'ha conosciuto. Ieri Giusy si è laureata in Giurisprudenza alla Lumsa di Palermo con la votazione di 110 e lode. Lo ha fatto discutendo una tesi-inchiesta proprio su Beppe Alfano, quella sua radice spezzata per mano mafiosa che le hanno impedito di abbracciare. Adesso vuole fare con tutte le sue forze il magistrato.Il titolo del suo lavoro finale è "La prova nuova nel giudizio di revisione e il processo Alfano", in fondo è un grido che lei ci getta in faccia nel mare dell'omertà e dell'indifferenza per conoscere dopo troppi anni la verità sulla morte di suo nonno.Certo, la giustizia italiana ha decretato in via definitiva la colpevolezza di un mandante, il boss barcellonese Giuseppe Gullotti, e di un esecutore, il camionista Antonino Merlino, ma negli ultimi tempi parecchi pentiti hanno detto chiaramente che non fu Merlino a sparare con quella calibro 22 per uccidere Alfano. E le recenti inchieste che si sono succedute hanno fatto intravedere nuovi chiari scenari, tratteggiando scandalosi depistaggi e nascondimenti, senza però approdare a nulla di concreto. Sul tavolo giudiziario c'è oggi soltanto un'archiviazione definitiva del procedimento "Alfano ter".

Giusy, cosa hai provato al momento della proclamazione?

Senza dubbio una delle emozioni più forti della mia vita. Ero felice e soddisfatta del mio percorso, del mio risultato, e soprattutto orgogliosa di aver dedicato a mio nonno un momento così importante della mia vita. Ho cercato di celare il mio trasporto emotivo proprio perchè volevo che il senso del mio elaborato fosse chiaro a tutti.

Tuo nonno cosa avrebbe detto, lo immagini?

Non so bene cosa avrebbe detto ma sono certa mi avrebbe abbracciato con gli occhi lucidi. Probabilmente mi avrebbe detto di essere orgoglioso di me e avrebbe chiamato tutti i suoi amici per dargli la notizia. Lui faceva così quando mia madre sosteneva un esame universitario.

Per te cosa è la mafia?

Fin da bambina per me la mafia è stata l’organizzazione criminale che ha ucciso mio nonno. La stressa realtà che ha rovinato la nostra isola, che ha seminato morti, e che già da tempo sta compiendo lo stesso percorso nel resto d’Italia e in Europa. Ma sbagliamo se pensiamo che sia “solo” una realtà criminale sganciata dalle connivenze politico-istituzionali. Senza quelle coperture che purtroppo ancora oggi resistono, la lotta alla mafia avrebbe un epilogo diverso.

Quando hai scelto l'argomento della tesi e perché?

Ho scelto l’argomento della tesi a febbraio. Sin da subito decisi di dedicare la fine di questo mio percorso universitario a mio nonno e alla sua storia. Volevo ricordarlo e onorarlo nel miglior modo che io potessi fare, evidenziando con uno studio approfondito le lacune del disposto normativo che disciplina l’istanza di revisione.

Dopo la proclamazione hai guardato tua madre per un attimo?

Sì, è stata la prima persona che i miei occhi hanno cercato non appena mi sono voltata. Sapevo quanto fosse felice e orgogliosa di questo traguardo e sopratutto di questa tesi, che spero abbia lenito parte del suo dolore accumulato in questi 31 anni.

La nonna che ti ha detto quando ha saputo?

La nonna mi ha detto che è orgogliosa di me e che lo sarebbe stato anche il nonno. Ovviamente non è riuscita a trattenere le lacrime, ma erano finalmente lacrime di gioia. Se dovessi dire qualcosa a chi ha ucciso tuo nonno...Gli direi che mi ha tolto una delle cose più belle che avrei potuto avere nella mia vita: un nonno amorevole e presente come me lo racconta mia madre. E gli direi anche che adesso farò il primo concorso utile per poter fare il magistrato. Ecco, mi piacerebbe sapesse questo, e chissà, magari lo apprenderà proprio adesso.

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