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Unime: nuovo voto, vecchie ruggini. Resa dei conti a Scienze politiche: Morelli (vicino a Moschella) batte Chiara

Elezioni dei rappresentanti in Senato delle Macro-Aree e dei direttori di dipartimento. Prevale la continuità

Prevale la continuità, con otto dipartimenti su dodici che vedono confermati i direttori uscenti. E prevale anche quella sorta di “pax sociale” che continua a contraddistinguere questo primo scorcio di mandato della rettrice Giovanna Spatari, dopo le tensioni e le contrapposizioni degli ultimi anni, la “guerra fredda” interna all’Ateneo tra i blocchi Navarra e Cuzzocrea e la turbolenta conclusione dello scorso rettorato. Prevale tutto questo, nelle elezioni delle rappresentanze per Macro-Aree nel Senato accademico e dei direttori dei dipartimenti, che si sono concluse ieri, ma c’è stato spazio anche per qualche tensione residua.

In una tornata elettorale nella quale quasi tutte le caselle da riempire vedevano candidature uniche, c’era da aspettarselo che le uniche scintille sarebbero arrivate dal dipartimento di Scienze politiche e giuridiche, dove invece la poltrona di direttore se la contendevano in due: Alessandro Morelli, vicinissimo sia all’ex prorettore (e candidato alle elezioni per l’Ermellino, ritiratosi tra primo e secondo turno) Giovanni Moschella che all’attuale vicario Giuseppe Giordano; e un altro ex prorettore, Luigi Chiara, che dopo essere stato proprio insieme a Moschella uno dei docenti più vicini all’ex rettore Cuzzocrea, era entrato in rotta di collisione con lo stesso Moschella, con lo stesso Cuzzocrea, ma rimanendo fedele sostenitore – seppur dietro le quinte – della rettrice Spatari, della cui candidatura, peraltro, era stato primo sponsor. Ecco perché il “duello” del dipartimento di Scienze politiche era visto come una sorta di resa dei conti, oltre a un “derby” interno alla governance (Chiara era appoggiato da altri prorettori). Duello che ha sorriso, per una manciata di voti (35 a 32), a Morelli, per un successo che, indirettamente (ma neanche tanto), serve a ribadire il peso di Moschella nell’attuale governance.

Solo in un altro dipartimento (Scienze matematiche e informatiche, scienze fisiche e scienze della terra) i candidati erano due: l’uscente Domenico Majolino (vicino all’altro candidato delle scorse elezioni, Michele Limosani) e il prof. Francesco Oliveri, col primo che ha prevalso per 55 voti a 20. In tutti gli altri casi i candidati erano unici e si tratta di conferme quasi ovunque: Giuseppe Ucciardello al Dicam, Alessio Lo Giudice a Giurisprudenza, Ernesto Cascone ad Ingegneria, Giuseppe Navarra a Patologia umana dell’adulto e dell’età evolutiva “Gaetano Barresi”, Nunziacarla Spanò a Chibiofaram, Carmelo Maria Porto al Cospecs, Francesco Abbate a Scienze veterinarie. New entry: Sergio Lucio Vinci a Scienze biomediche, odontoiatriche e delle immagini morfologiche e funzionali, dove prende il posto di Sergio Baldari; Carmelo Rodolico (che era vice direttore uscente) a Medicina clinica e sperimentale, al posto di Giovanni Raimondo; Gustavo Barresi, che al dipartimento di Economia prende il posto di Michele Limosani.

Quest'ultimo, però, rimane dentro il Senato accademico, come rappresentante di Macro-area. Questo il quadro completo degli eletti di questo secondo fronte: per Scienze, Giovanni Randazzo (ordinari) 33 voti, Marina Russo (associati) 88 voti e Lucia Denaro (ricercatori) 8 voti; per Scienze della vita Concettina Fenga (ordinari) 108 voti; Cristina Cravana (associati) 116 voti; Daniela Metro (ricercatori) 38 voti: per Scienze economico-giuridico-umanistiche, appunto, Limosani per gli ordinari con 98 voti; Francesco Paolo Campione (associati) 100 voti; Maria Grazia Recupero (ricercatori) 22 voti.
Adesso si attendono le prossime mosse: dalla nomina dei nuovo Cda della Ssd Unime al bando per il rinnovo dei vertici di Unilav. Le due più importanti “costole” della governance dell’Ateneo.

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