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Messina, le false sponsorizzazioni alla Top Spin: in nove a processo

L’accusa contesta i reati di tentata concussione, induzione indebita a dare o promettere utilità, e infine emissione o utilizzazione di fatture per coprire operazioni inesistenti

Tribunale di Messina

Si è conclusa con nove rinvii a giudizio l’udienza preliminare sulle presunte false sponsorizzazioni alla squadra di A1 di tennistavolo, la Top Spin. La giudice per le udienze preliminari Claudia Misale ha disposto il processo con inizio il prossimo 5 novembre per nove imputati per quali il pubblico ministero Francesca Bonanzinga, che in aula ha rappresentato l’accusa, aveva chiesto il rinvio a giudizio.
A vario titolo l’accusa contesta i reati di tentata concussione, induzione indebita a dare o promettere utilità, e infine emissione o utilizzazione di fatture per coprire operazioni inesistenti (la disciplina è quella classica del Decreto legislativo n. 74 del 2000).
Si tratta di Roberto Gullo, funzionario della direzione provinciale dell’Agenzia delle Entrate di Messina, i commercialisti Antonino D’Andrea e Dario Grussu, il presidente della Top Spin Giorgio Quartuccio, l’amministratore della squadra Giuseppe Quartuccio, Pietro e Leone Mondello, titolari nei vari ruoli della Saccne Petroli Spa e Nestler Combustibili, e i commercianti Simona Pagano, proprietaria di una tabaccheria, e Francesco Vinci, titolare della società che gestisce il ristorante “Toro Nero”. Le cariche si riferiscono a quelle ricoperte all’epoca dei fatti.
Sono assistiti dagli avvocati Marcello Siracusano, Antonella Russo, Giovanni Caroè, Nunzio Rosso, Nino Favazzo, Annalaura Muscolino, Salvatore Silvestro e Diego Foti.

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