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Inchiesta Dia, nel mirino degli imprenditori barcellonesi Scirocco e Bontempo le Olimpiadi di Milano-Cortina e appalti in Calabria

Francesco Scirocco e Giovanni Bontempo, stando alle indagini che hanno portato in carcere i due, con ordinanza firmata dal gip di Milano Fabrizio Filice, attraverso Infrastrutture M&P, avrebbero gestito, come si legge negli atti, la «fase esecutiva di numerosi appalti pubblici, aggiudicati alla stessa società», che aveva in pancia, da quanto si è saputo, lavori per almeno 250 milioni di euro, anche in Ati (associazione temporanea di imprese) con altre aziende. Tra le gare nel mirino degli imprenditori legati a Cosa Nostra ci sarebbe, appunto, anche quella per la realizzazione del parcheggio, un’opera per le Olimipiadi invernali, «con opzione per l’affidamento dei lavori di realizzazione della copertura del fiume Spol e del locale interrato 'sala pompe bacinò». Riguardo a questa procedura di gara, come si legge, Scirocco «decideva la partecipazione di Infrastrutture M&P, anche in associazione a possibili consorzi» e si sarebbe occupato di «far predisporre, in tutto o in parte, l’offerta tecnica da presentare e concordava con Bontempo i ribassi da applicare».

La gara, a quanto risulta, però, non sarebbe stata assegnata alla loro società. Anche se, come emerge dalle indagini, i due sarebbero riusciti a presentare la loro domanda per partecipare in sole 24 ore. Scirocco è stato già condannato in via definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa per fatti di più di una decina di anni fa, sempre legati ad appalti pubblici, pure a Messina, ed era stato in carcere fino al 2019. Per l’accusa sarebbe un imprenditore «a disposizione» dei clan.

Nell’ambito dell’inchiesta è stata anche sequestrata a Giovanni Bontempo una villa a Pietrasanta, in Toscana. La nuova inchiesta della Dda, coordinata dal pm Silvia Bonardi, nasce dallo sviluppo investigativo su alcune intercettazioni dell’indagine che aveva portato all’arresto, nel giugno 2022, di Pietro Paolo Portolesi, 54enne presunto affiliato alla 'ndrangheta e imprenditore nel settore edile-movimento terra. Era emerso che si sarebbe accaparrato subappalti non solo per il prolungamento della Tangenziale di Novara e della riqualificazione dello scalo ferroviario di Porta Romana, che ospiterà il villaggio olimpico, ma anche per alcune opere di demolizione all’Ortomercato di Milano.

La nuova indagine prende le mosse anche dai verbali di due pentiti, che hanno raccontato il sistema dell’imprenditoria e delle infiltrazioni delle mafie negli appalti pubblici, con una situazione «immutata», stando a quanto riferito, da vent'anni. Da un’intercettazione dell’inchiesta su Portolesi era emersa la figura di Bontempo e la sua Infrastrutture M&b, che, secondo le indagini, dal 2019 in avanti ha visto aumentare di molto il suo fatturato, con 250 milioni di euro di lavori per appalti in pancia, ma solo 36 dipendenti sulla carta. Tra i lavori portati avanti da Bontempo, da quanto si è saputo, c'è anche la realizzazione di un campo sportivo a Zocca. Scirocco e Bontempo avrebbero sempre dialogato attraverso Telegram, ma poi gli investigatori sono riusciti a piazzare delle cimici in un’auto per captare le conversazioni. Stando alle indagini degli inquirenti, poi, pare che i due fossero anche interessati ad entrare nei lavori sull'autostrada di Rosarno, in Calabria, e per il collegamento con il porto di Gioia Tauro. Nel corso di una perquisizione di oggi in un capannone a Corbetta, nel Milanese, gli investigatori, tra l’altro, avrebbero trovato operai che dormivano a terra, vicino a delle bombole di gas. Bontempo (condannato in primo grado per favoreggiamento di un latitante, con accusa prescritta in appello), inoltre, sarebbe diventato nel tempo anche punto di riferimento per imprenditori e investitori di Messina, interessati a comprare aree e terreni a Milano.

I lavori del Ponte

«Non commento le indagini in corso, per dovuto rispetto all’attività inquirente. In linea generale è bene che da parte dello Stato ci sia la massima attenzione, volta a stroncare sul nascere qualsiasi ipotesi o tentativo di ingerenza della criminalità nei lavori». E’ il commento dell’Ad della società Stretto di Messina, Pietro Ciucci, sentito dall’ANSA sulle indagini della Dda di Milano sul tentativo di alcune persone riconducibili al clan mafioso dei Barcellonesi di interessarsi ai lavori intorno al Ponte sullo Stretto.

Né la società Infrastrutture M&B srl né i signori Giovanni Bontempo e Francesco Scirocco hanno avuto e hanno alcun rapporto in essere con Webuild, Gruppo che osserva una rigida procedura di qualificazione dei fornitori, acquisendo le informazioni dagli organismi istituzionali preposti ed effettuando ulteriori approfondimenti laddove necessario. Le procedure di selezione dei fornitori ed i controlli istituiti a tutela della legalità avrebbero in ogni caso reso del tutto improbabile la stipula di atti o contratti con i soggetti indicati o con società agli stessi riferiti, proprio in considerazione della strettissima e continua collaborazione con le autorità e le forze dell’ordine da parte del Gruppo Webuild. Il signor Danilo Condipero, dipendente del Consorzio Messina-Catania, di cui Webuild è socio, risulta in funzione con mansioni di assistente contabile di magazzino. Tali mansioni non contemplano in alcun modo attività di acquisizione di mezzi, strumenti e tanto meno immobili né poteri di scelta sui fornitori. Di conseguenza, le presunte frequentazioni con i signori Scirocco e Buontempo sarebbero riconducibili ad una iniziativa autonoma ed unilaterale del signor Condipero, svolta su base personale e come tale non condivisa con alcun esponente del management del Consorzio. Non si capisce quindi a che titolo e con quale finalità Webuild sia citata in questa vicenda.

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