Messina, il viale Annunziata piomba nel silenzio: aperto il cantiere per la posa dell'elettrodotto
Alcuni già sapevano e si erano organizzati prima per evitare di prendere l’auto. Tanti altri sono stati colti alla sprovvista. Non c’era il solito trambusto ieri sul viale Annunziata. Poche auto transitavano. Il tratto recintato per consentire l’apertura del cantiere per la costruzione dell’elettrodotto interrato ad opera della ditta Terna, ha evidentemente bloccato la solita routine. Chi si aspettava una giornata di caos per la chiusura dell’asse principale di viale Annunziata, un tratto di circa sessanta metri, e delle conseguenti modifiche alla circolazione tra divieti di sosta, delimitazioni e deviazioni, è rimasto deluso almeno il primo giorno. In linea di massima è filato tutto liscio probabilmente perché molti hanno deciso di non uscire. Ma l’apertura di un cantiere nel cuore del villaggio ed in piena estate, preoccupa non poco i commercianti che fin dal primo giorno hanno subito un drastico calo degli affari. Le prime stime approssimative indicano il 25-30 per cento in meno per il settore alimentare, molto di più per abbigliamento e il comparto non alimentare. Non si sbilancia Giuseppe Lanzafame, responsabile di un supermercato discount che si trova a pochi metri dalla strada chiusa: «Siamo solo all’inizio, il peggio deve ancora venire. Sicuramente la clientela è diminuita oggi. Il divieto di sosta davanti all’esercizio commerciale e la strada chiusa certamente non aiutano gli affari specialmente per i negozi del settore non alimentare. Servirebbero alternative, quaranta giorni non sono pochi». Martina Roberto lavora nel panificio che sta esattamente di fronte al cantiere: «Abbiamo registrato un drastico calo di clienti - dice - stiamo lavorando pochissimo. Non potendo parcheggiare vanno via. Alle tredici abbiamo ancora i banconi pieni di pane». L’andamento degli affari preoccupa molto anche i dipendenti. Giuseppe Scucchia e Giovanni Scimone, commessi in un supermercato nei pressi della zona chiusa, temono conseguenze pesanti. «Se il buongiorno si vede dal mattino - dicono - la situazione è nera. Per fare la spesa grossa serve la macchina. Molti clienti ci hanno salutato dicendo ritorneremo quando tutto sarà finito. Purtroppo è un’altra fetta di consumatori che si perde e va ad aggiungersi ai villeggianti che lasciano la città per raggiungere le case al mare». Il signor Riccardo Orlando è un residente che abita un po’ più sopra della zona rossa. «Non discuto sulla realizzazione dei lavori, sicuramente sono necessari, ma quelli che trovo sbagliati sono i tempi. Non si dovevano fare d’estate quando ci sono già i turisti che non conoscono bene le strade e quindi possono intralciare ulteriormente il traffico. Con le borse piene di spesa diventa una fatica se non trovi un parcheggio vicino». Rosario Santoro, parrucchiere per uomo vive e lavora all’Annunziata e può anche spostarsi a piedi. «Sapevo dei lavori - dice - certamente non sarà facile per nessuno soprattutto per gli operatori commerciali. I disagi si possono anche sopportare ma com’è finita con la copertura del torrente?. Un’opera diventata ancora più necessaria vista la recente espansione del villaggio dove insiste uno svincolo autostradale, un polo universitario, diverse scuole con un incremento considerevole della popolazione». Ivana Costa ha appena fatto la spesa serenamente nel supermercato che frequenta abitualmente. «Non so se è stata fortuna - afferma - ho trovato subito un posteggio non molto distante. Credo che bisogna avere anche un minimo di tolleranza, perché in ogni città si fanno i lavori». Nessun disagio per il signor Pippo Parisi che ha raggiunto i negozi a piedi. «Abito vicino - spiega - se posso non prendo la macchina. Si sapeva già di questi lavori è tutta una questione di abitudine. È importante che vengano rispettati i tempi e non ci siano ritardi». Elisabetta Greco anche lei commessa in uno dei due supermercati della zona dice : «Le difficoltà di non poter posteggiare certamente produrranno un effetto negativo per i negozi. È inutile negare che i disagi ci saranno. Lavoro e abito qui, ma per mia abitudine non posteggio mai sotto casa». Anche Maria Zagami che vive lungo una contrada interna rispetto al viale Annunziata è consapevole che le prossime settimane saranno difficili per tutti, ma in modo particolare per i negozianti che subiranno il contraccolpo. «Si doveva pensare anche a migliorare la segnaletica stradale - fa notare Placido Giannino residente - nel punto in cui il traffico confluisce sulla stessa corsia. Per non parlare dei mezzi di soccorso, se qualcuno sta male o c’è un incendio come fanno a passare in una strada stretta e a doppio senso?».