Messina

Martedì 22 Ottobre 2024

Jaan Roose all'arrivo: "Sono felicissimo, ho realizzato qualcosa di straordinario"

Non ce l’ha fatta Jaan Roose, l’equilibrista lettone che voleva attraversare lo Stretto di Messina su una fune sospesa tra i due piloni che servivano a tendere i cavi dell’alta tensione elettrica per rifornire di energia la Sicilia. Dopo quasi tre ore, sospeso tra mare e cielo a circa 200 metri di altezza, Roose è scivolato a pochi metri dal traguardo di Capo Peloro. Roose non ha comunque desistito, si è rialzato e ha completato la traversata, pur senza l’omologazione della prova. La sua impresa quindi non può essere inserita nel Guinness dei primati. "Sono stato così felice di arrivare al pilone di Messina, perché ho perso un sacco di tempo mentre camminavo, c’è voluto così tanto, sembrava di dover sempre ricominciare dall’inizio e sì, ero sorpreso durante la camminata per le sfide e i passi che dovevo gestire, inciampare e recuperare l’equilibrio, eh sì, è stata una camminata dura! Direi che il primissimo inizio, i primissimi passi, sono stati duri, poi la cosa si è ammorbidita e a metà è cambiata perché la fettuccia faceva 'gobbe', si muoveva avanti e indietro moltissimo, mi aspettavo fosse più semplice, ho dovuto rallentare invece che accelerare e sì, vicino alla fine era in salita e camminare in salita è stato ovviamente più difficile che farlo in discesa, stavolta! Il tempo lassù era grandioso, speravo ci fosse un po’ più di vento, era fin troppo calmo per me, durante i test c’era più brezza e sempre aria fresca… è stato meraviglioso! Il modo migliore di prepararsi, a dire il vero, è semplicemente camminare, qualsiasi slackline usata è più corta di questa, perché questa è la più lunga al mondo, quindi l’unico modo di prepararsi è camminare su brevi distanze avanti e indietro e dormire e riposarsi sempre. Ero felice di questo tour panoramico di Messina, era tutto chiaro, l’acqua sotto la slackline, quella dietro, il pilone che si stagliava solitario ed è stata una sensazione pazzesca camminare e vedere questa lunghissima slackline, una slackline gialla, e al contempo sentire tutte le navi accelerare, navigare sotto, i droni, la gente che urlava, gli scooter… gli scooter erano quelli che facevano più chiasso (ride, ndt), mi distraevano!". Il regolamento del Guinness è chiaro (il percorso deve essere netto, senza cadute) ma non rende onore a un’impresa pazzesca. Peraltro quando è caduto Roose aveva già superato abbondantemente il vecchio limite, stabilito in Francia in condizioni enormemente più facili. Roose è partito calzando un paio di scarpette in tela (niente piedi scalzi come al solito, le piaghe sarebbero state inevitabili), un cappello, pantaloni e maglia lunghi per evitare ustioni, guanti per appendersi al cavo in caso di necessità 8e la necessità purtroppo c'è stata) e uno zainetto con 1,5 litri di liquidi per idratarsi.

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