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Il volo di Jaan Roose come Aracne, quello che abbiamo visto non è umano

Quello che abbiamo visto non è umano. Restare sospeso nello Stretto di Messina, camminando su un filo di 19 millimetri per oltre 3,5 chilometri, supera qualunque parametro riferito a una persona mortale. Persino Scilla e Cariddi, i mostri che dominano lo Stretto, stamani hanno alzato lo sguardo verso l'alto e hanno riconosciuto l'estone Jaan Roose come uno di loro, metà uomo e metà divinità, l'ennesimo figlio di Zeus. E hanno deciso di regalargli tre ingannevoli ore di tregua. Una camminata senza fiato, come se i venti si fossero fermati. Hanno scherzato con le onde del mare, 200 metri più giù rispetto al “volo” di Jaan, hanno flirtato con Eolo distraendolo con le loro storie incantate. E mentre tutto questo accadeva l'omino estone, un puntino sperduto nell'immensità, dominava l'equilibrio, guardava in faccia la paura senza mai vacillare, non avvertiva i 32 gradi, i 4 nodi di brezza, sfidava tutte le leggi della natura. Spedito all'obiettivo.

Eravamo convinti cadesse dopo pochi metri. E invece lui proseguiva, passo dopo passo. Nessuna emozione apparente in quelle immagini che proiettavano qualcosa di innaturale. Come Aracne ha tessuto la sua tela al cospetto di Atena, prendendosene gioco. Una danza ammaliante al cospetto del mondo che non ci credeva, non poteva credirci. E invece avanti. Record personale, record del mondo (almeno sulla carta). Poi lì, a un passo dalla vetta, a cento metri dalla vittoria sugli dei, il risucchio infernale, Cariddi che si ridesta e si prende gioco di tutti noi. Il vortice che nessuno vede ma che esiste. L'estone figlio di Zeus torna umano. Cade. Per la prima volta un ghigno sul volto. Capisce che non ci sarà un record da fissare nella storia. Gli dei dello Stretto lo hanno illuso. Ma non vinceranno. Atena questa volta non trasformerà Aracne nel ragno appeso al filo. Jaan si rialza, cammina da sconfitto. Jaan stavolta è umano e in quegli ultimi 100 metri di sofferenza, di salita, fa la cosa più emozionante: non si arrende. Tutti sanno che una cosa è impossibile da realizzare, finché arriva uno sprovveduto che non lo sa e la fa. I record sono umani. Quello che oggi abbiamo visto non lo è.

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