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Accertamenti Imu a Messina, la Cgil: "Ci assumiamo le responsabilità ma non siamo evasori"

Interviene la Cgil in merito alla vicenda relativa agli accertamenti, da parte del Comune, per i mancati pagamenti dell’Imu, l’imposta unica municipale. «Per completezza d'informazione – afferma il sindacato – riteniamo di dover fornire ulteriori elementi conoscitivi utili a comprendere meglio la vicenda. La Cgil, essendo un’organizzazione sindacale, dunque ente di natura non commerciale e senza scopo di lucro, è esonerata dal pagamento dell’Imu ai sensi del decreto legislativo 504 del 1992, del decreto del presidente della Repubblica 917 del 1986 e dalla legge 222 del 1985. Il contenzioso Imu con il Comune affonda le proprie radici nell'anno 2018, quando l’Ente invia due avvisi di accertamento per gli anni 2012 e 2013. Avvisi che vengono dallo stesso annullati a seguito del ricorso presentato e vinto dalla Cgil nel 2019, con condanna delle spese all’ente impositore. L’annullamento degli avvisi è accompagnato da una determina del Comune che certifica la natura giuridica di “Ente non a scopo di lucro” della Cgil. Ad aprile 2023 il Comune invia un avviso di accertamento per l’Imu 2018, che lo stesso annulla tramite specifico provvedimento, a seguito del ricorso e dell’istanza di sgravio in autotutela presentati dalla Cgil. Ancora una volta, nel dispositivo del Comune si ribadisce la natura non commerciale del sindacato e dunque il diritto all’esenzione Imu della CGIL di Messina. A dicembre 2023 il Comune invia ulteriori avvisi di accertamento per le ultime cinque annualità. La Cgil ricorre alla Corte di Giustizia tributaria, la quale nel medesimo giorno accoglie i ricorsi per gli anni 2019 e 2020 e rigetta quello per l’anno 2021 (sentenza citata sulle pagine della Gazzetta). Ricostruiti i fatti, occorre evidenziare, laddove ce ne fosse ancora bisogno, che la Cgil è da sempre rispettosa delle regole compreso il pagamento dei tributi dovuti. Qualora ci siano stati errori o mancanze burocratiche o amministrative ci assumeremo le nostre responsabilità al completamento di tutti gli iter procedimentali, amministrativi e giudiziari. Si tratterebbe in quel caso di un pagamento dovuto non all’assenza di un diritto, ma all’impossibilità di esercitarlo a causa di tecnicismi burocratici. Infine, ci preme ancora evidenziare come l'accertamento dell'anno 2018 sia emblematico di tutta questa vicenda. Dopo aver annullato il provvedimento nel giugno del 2023, riconoscendo alla Cgil l'appartenenza agli Enti senza scopo di lucro, lo stesso Comune invia il medesimo avviso di accertamento (anno 2018) sei mesi dopo. L’ente locale fa bene ad espletare tutte le procedure per "scovare" gli evasori ma nel caso di specie non ne comprendiamo le ragioni atteso che la Cgil non rientra sicuramente in questa categoria».

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