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Messina, l'esplosione al Villaggio Santo: scoppi improvvisi, tante le cause

Ruolo fondamentale lo rivestono anche le condizioni ambientali

“Semel errare licet”, ovvero “Si sbaglia una sola volta”. Il motto degli artificieri ben chiarisce come la possibilità di commettere un errore per chi maneggia esplosivi sia solo una: perché poi c’è la detonazione. Un evento tragico che, sebbene nel dire comune può essere causato solo da una scintilla, in realtà nasconde tante cause la cui natura non è né scontata né semplice da individuare visto che i soccorsi sono poi costretti ad operare in zone appena interessate da una violenta deflagrazione e dalla successiva distruttiva onda d’urto che si propaga nello spazio circostante causando al suo impatto, come effetto meccanico, ulteriori devastanti danni a cose e persone anche a distanze elevate.
La manipolazione impropria dei materiali esplosivi è una delle principali cause delle deflagrazioni accidentali. Questo può includere il mancato rispetto delle procedure di sicurezza, la negligenza o la distrazione degli operatori. In più l’utilizzo di strumenti non adeguati, o il mancato rispetto delle distanze di sicurezza tra i diversi materiali, possono infatti innescare reazioni chimiche incontrollate.

Anche le condizioni ambientali avverse rappresentano un pericoloso nemico. Le temperature elevate, aiutate magari da locali non correttamente areati, possono infatti causare l’accensione spontanea dei materiali pirotecnici. L’accumulo di calore in aree non ventilate, o il contatto diretto con fonti di calore, può infatti scatenare la detonazione che avviene senza lanciare alcun preventivo segnale d’allarme. Allo stesso modo l’umidità può influenzare la stabilità chimica dei materiali esplosivi o, addirittura, la decomposizione dei composti chimici, rendendoli più sensibili agli urti o alla frizione.
Particolare attenzione deve essere poi riservata allo stoccaggio dei materiali. Chiunque abbia studiato materie legate alla manipolazione degli infiammabili e dei materiali detonanti ben sa che le norme di sicurezza richiedono che i materiali esplosivi vanno stoccati in ambienti controllati e separati per minimizzare il rischio di innesco accidentale.
Lo stoccaggio inadeguato, come l'ammassamento dei materiali o il mancato rispetto delle separazioni di sicurezza, può infatti aumentare il rischio di brillamento. Da non dimenticare poi che i materiali pirotecnici possono degradarsi nel tempo, diventando più instabili e suscettibili a reazioni esplosive.
Capitolo a parte meritano infine proprio i processi produttivi che devono essere progettati e monitorati attentamente per evitare l’accumulo di polveri esplosive e di altre condizioni pericolose. La mancanza di controllo sui processi porta infatti a situazioni di rischio elevato essendo risultata una delle cause principali di detonazione dei materiali.

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