Due morti annegati a mare nel giro di poche ore. Una giornata drammatica quella di ieri a Milazzo. A perdere la vita una insegnante abruzzese di 63 anni, da tempo residente a Roma, e un milazzese di 47 anni, residente nella frazione San Marco. Entrambi hanno perso la vita nelle acque della riviera di Ponente. Le due disgrazie sono avvenute a distanza di circa duecento metri, una poco prima di mezzogiorno, nell’area sottostante il campo di calcio “Salmeri”, l’altra intorno alle 17,30, nella spiaggia di San Papino. In entrambi i casi, le vittime si erano tuffate in mare per fare il bagno anche se le condizioni non erano ideali (c’erano onde molto forti) e non sono riuscite più a rientrare a riva. Nel caso della turista romana, l’insegnante Bianca Maria Cocuzzi, non si esclude che possa essersi trattato di un malore fulminante che ha colpito la donna nel momento in cui è entrata in acqua. Una tragedia che è avvenuta sotto gli occhi di decine di bagnanti che nulla hanno potuto fare, se non chiedere l’immediato intervento della Guardia costiera. Il personale in servizio sul gommone è riuscito ad individuarla e dopo averla recuperata ha tentato di rianimarla, sia con il massaggio cardiaco che con il defibrillatore, ma tutto è stato inutile. La salma è stata trasferita prima al porto di Milazzo e poi nella sala mortuaria dell’ospedale Fogliani. Il magistrato non ha disposto l’autopsia e già nella giornata odierna il feretro partirà alla volta della Capitale, dove domani sono previsti i funerali. Bianca Maria Cocuzzi si trovava a Milazzo da alcuni giorni assieme ad un’amica e alloggiava in una struttura del centro cittadino. Ieri mattina, aveva deciso di recarsi in spiaggia, nonostante la giornata no troppo propizia. L’amica, invece, aveva un altro impegno, pare fuori Milazzo. Giunta in spiaggia, dopo alcuni minuti ha deciso di fare il bagno. Ma dopo qualche attimo avrebbe avuto il malore che non le ha consentito di rientrare a riva. Sotto choc l’amica con la quale era solita viaggiare, che finiti i suoi impegni ha cercato di contattarla per raggiungerla in spiaggia. Dopo alcuni squilli senza risposta, dall’altro lato della cornetta la risposta di un militare che le ha comunicato la tragica notizia. L’altra disgrazia nel pomeriggio, a San Papino. La vittima è il milazzese Giancarlo Picciolo, 47 anni, di San Marco, operatore sanitario. L’uomo, raggiunta la zona dove si trova il chiosco di San Papino, ha deciso di tuffarsi, ma ben presto è stato travolto dalle onde. Dalla spiaggia si è subito compreso che si trovasse in forte difficoltà e con grande coraggio due minorenni sono entrati in acqua per cercare di portarlo a riva. Con grande fatica e rischiando a loro volta la vita, sono riusciti a trascinarlo sull’arenile, anche se ormai sembrava privo di vita. Nel frattempo, sono giunte due ambulanze del 118 che hanno cercato di rianimarlo, ma il cuore dell’uomo si è fermato per sempre. Sul posto sono intervenuti i carabinieri, gli agenti della polizia locale. il magistrato di turno della Procura di Barcellona e il medico legale per le operazioni di rito. Numerose le persone che hanno assistito a tutte le fasi e che hanno manifestato il loro sgomento per questa tragedia forse evitabile, visto che le condizioni del mare erano tali da indurre ad una certa prudenza. Ma anche in questo caso non si esclude il malore improvviso. Ad avvalorare tale ipotesi una testimonianza di chi avrebbe notato l’uomo mentre era in acqua alzare il braccio in cerca di aiuto per poi perdere i sensi. Un gesto che ha attirato l’attenzione dei ragazzi che si sono tuffati per aiutarlo. L’uomo – altro particolare emerso nella prima ricostruzione dei fatti – non era particolarmente lontano dalla riva. La morte di Giancarlo Picciolo ha scosso la comunità di San Marco, che già l'altro ieri aveva dovuto registrare la tragica fine di un altro giovane del luogo che ha deciso di chiudere anticipatamente il suo rapporto con la vita. Picciolo, conosciuto come una persona introversa, ma sempre disponibile, viveva da solo nella frazione mamertina. La sua vita era stata messa a dura prova dalla morte prematura prima di entrambi i genitori e poi qualche anno addietro anche del fratello, che per anni ha dovuto convivere con i postumi di un terribile incidente stradale. Lui cercava comunque di andare avanti, dedicandosi al lavoro. Il destino però è stato feroce anche con lui.