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Messina e le partecipate. Dal Parco Aldo Moro alla crisi idrica: ecco cosa non va

«Messina Servizi lenta sulla differenziata, Amam ha fatto tutto per l’acqua h24?»

De Luca ha dedicato la prima parte del suo intervento all’analisi del voto europeo in città e nel confronto con le politiche di due anni fa («le uniche omogenee rispetto a questa tornata»). Sottolinea una flessione di “soli” 5,6 punti rispetto a due anni prima sulla media di Camera a Senato, provando ad alleggerire il peso della sconfitta oltre Stretto dove si aspettava di essere al 2,5 o al 3%. Invece la sua “squadra “ di simboli si è fermata all’1,30.

Ma è sull’analisi delle recenti vicende cittadine che l’attenzione di tutti, cresce. «Non ho digerito quello che è successo al parco Aldo Moro – dice – Se certe azioni vengono fatte in ritardo si nota». Il riferimento non sembra essere al più recente sequestro ma al caso dell’inaridimento del prato e a essere chiamate in causa sono Amam e Messina Servizi.

«Da questa mi aspetto il raggiungimento dell’obiettivo del 65% della differenziata. E con questo ritmo di crescita non ci arriveremo prima della fine del mandato. Il verde? Va valorizzato e la gestione deve essere resa economicamente vantaggiosa. Possono essere aperte attività commerciali con servizi ulteriori ai cittadini». Altro riferimento recente quello legato alla crisi idrica. «Mi domando se tutto è stato fatto per evitare queste riduzioni dell’erogazione e soprattutto per giustificare che non si è ancora vicini ad avere l’acqua h24 in tutta la città. Ci sono fatti contingenti come la crisi in tutta l’isola e i mancati finanziamenti all’Amam che ha parecchi progetti. Ma quanto è ascrivibile a fattori esterni e quanto a fattori interni? Questo vogliamo appurarlo».

All’Atm, De Luca ricorda la missione di divenire un’agenzia di mobilità a tutto tondo arrivando, ora che è riorganizzata, a gestire la manutenzione strade e la segnaletica, per fare due esempi. E poi c’è la Messina Social City. «Doveva completare la stabilizzazione dei dipendenti e vedremo a che punto sia. Ma deve anche introdurre e sperimentare dei nuovi servizi con la compartecipazione dell’utente per creare economia. Non si può far tutto con i fondi extrabilancio senza guardare ai prossimi 5 anni quando potrebbero non esserci più».

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