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L'ordigno contro i carabinieri di S. Stefano di Camastra, il 22enne: “Era un gioco”

l’autore dà la sua interpretazione. In casa aveva altro potente materiale esplosivo

Un gesto di pura goliardia, un gioco, giusto per la curiosità di vedere quello sarebbe accaduto. A fornire quella che dovrebbe essere la spiegazione del folle episodio è stato lo stesso 22enne che lunedì scorso ha scagliato un ordigno rudimentale contro un’autovettura dei Carabinieri di fronte la caserma della Compagnia di Santo Stefano di Camastra. Il giovane è comparso ieri al Tribunale di Patti per l’udienza di convalida dell’arresto ed il contestuale interrogatorio davanti al Gip Andrea La Spada, che si è riservato la decisione su un eventuale provvedimento di sostituzione della misura in carcere cui il giovane si trova sottoposto presso la casa circondariale di Barcellona.
Le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Patti e condotte dai militari dell’Arma stefanesi, che hanno tempestivamente ricostruito l’accaduto con le immagini di video sorveglianza, identificando e fermando il ragazzo, proseguono comunque a 360 gradi per approfondire il reale scopo di un atto che avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi. Solo il destino ha infatti evitato che l’ordigno fatto in casa, una miscela di acido cloridrico e carta d’alluminio altamente tossica ed esplosiva, ferisse gravemente i due militari che stavano per salire a bordo della vettura di servizio quando la bottiglietta è scoppiata rotolando sotto l’auto. Ad essere analizzati dai Ris in particolare i contenuti rinvenuti sullo smartphone e sul pc sequestrati, nei quali gli inquirenti hanno rinvenuto, oltre ad un “selfie” di fronte la caserma precedente all’azione ed al video dell’esplosione che il 22enne ha girato prima di darsi alla fuga, anche la cronologia di recenti ricerche web su tutorial con le modalità di confezionamento di tali ordigni.

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